Era tanto per cambiare l’unico azzurro rimasto a Pechino per le ultimissime fasi in singolo. E ancora una volta, o meglio nemmeno stavolta, ha tradito. Sinner batte anche la favola del padrone di casa, il buon Bu Yunchaokete. Lo fa all’interno di un percorso mozzafiato, ove si gioca giorno dopo giorno, soprattutto in una competizione come un 500 e, “ancor più soprattutto”, con un 1000 come i Masters di Shanghai all’immediato orizzonte. E lo fa contro l’idolo della folla, l’idolo dei padroni di casa, impianto tutto contro a spifferare e sognare la rimonta del cinese 22enne che, tra Musetti e Rublev, ha fatto fuori avversari pesanti, ha fatto vedere a tutti quanti di che pasta sia fatto. E quest’esperienza servirà lui per imporsi a critica internazionale, così come dovrà costituire slancio per il suo futuro. Ma andando all’aspetto e notizia più importante: passa Jannik. Lo fa freddando l’avversario nel primo set con un bel netto 6-3, gestendo e illudendo il giovane opponente nel secondo, vinto 7-6 all’ultimo respiro. Due set a zero e Sinner, rispettando i pronostici, ancora una volta, in un momento così torbido e complicato per il ricorso della Wada, se ne vola a caccia di un altro successo per ulteriori punti ATP. Domani finalissima a Pechino e stavolta il livello dell’avversario si alza, e di brutto. C’è Alcaraz, che ha battuto Medvedev nella mattinata del Sol Levante. I precedenti non sono dei migliori, ma quale miglior modo per approcciare Shanghai se non un successo ATP così potenzialmente pesante come il 500 cinese?
Sport
1 Ottobre 2024
ATP Pechino, Sinner glaciale: battuto Bu, domani finalissima con Alcaraz