LBA. Orgoglio Vu Nere, sorpresona del weekend: così Shengelia e Clyburn ribaltarono Milano
Sport
9 Dicembre 2024
LBA. Orgoglio Vu Nere, sorpresona del weekend: così Shengelia e Clyburn ribaltarono Milano

La bellezza dello sport. Ieri a Milano è successo francamente qualcosa di cestisticamente clamoroso. Perché se tutti i fari e riflettori dello sport azzurro erano rivolti alle vicende di Abu Dhabi e le speranze Ferrari nel testa a testa Costruttori poi vinto meritatamente dalla McLaren e da Oscar Piastri, speranze mescolate a milioni di calciofili come sempre attratti ogni weekend dalle vicende della Serie A, in Serie A di Basket tutte le attenzioni erano destinate alla sfida più pesante e prestigiosa degli ultimi anni, le due formazioni europee, Olimpia Milano e Virtus Bologna. Se n’era scritto poco, chiacchierato anche meno, sia perché siamo soltanto ad inizio stagione e la regular season non vanta certamente le stesse attrazioni mediatiche dei playoff, sia perché soprattutto sembrava una gara a pronostico chiuso, quasi scontato. Per trend e andamento delle due in Europa, ma soprattutto per quanto di tumultuoso sia successo negli ultimi giorni e nelle ultime ore in casa Virtus. Le dimissioni di coach Banchi, l’ultimo posto in Eurolega e l’avvicendamento lampo di sergente Dusko Ivanovic, sbarcante nel Bel Paese per la prima volta nella sua lunghissima carriera. E la bellezza dello sport, la sua imprevedibilità, stupore e sgomento tra le emozioni che può emanare e provocare, s’è manifestata tutta ad Assago. Dove le Vu Nere, completamente trasformate, hanno saputo sovvertire ogni pronostico. Il colpo esterno 82 a 73 pone diversi interrogativi: i cestisti giocavano contro coach Banchi? O quantomeno non davano il meglio? O erano messi male in campo e/o la filosofia del tecnico non rispecchiava le caratteristiche dei giocatori? Presto per dirlo, ma senz’altro pervengono segnalazioni importanti. Perché se Shengelia coi suoi 25 punti fa ancora e come sempre il fuoco, fa effetto la prestazione del rispolverato Clyburn, il buon vecchio Will, sulla cui 34enne esperienza la società pensava di costruire la squadra del presente: classe espressa ad intermittenza e spesso e volentieri fatta fuori da Banchi, ieri irreprensibile, trascinatore, illuminato. Dal pressing a sporcare il primo palleggio Olimpia alle marcature sul perimetro: prestazione perfetta. Una squadra più umile, più compatta, messa meglio in campo. Messina accetta la sconfitta e Milano che resta sorprendentemente indietro in campionato, soltanto sesta. A dispetto di un rendimento, una rimonta ed una scalata europea che continua a conquistar copertine. Dicotomia Milano.