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    Cronaca
    10 Dicembre 2024
    Chiusura Antico Caffè Castellino: i proprietari presentano ricorso al Prefetto contro la chiusura

    ROMA – Ha suscitato clamore, nei giorni scorsi, la chiusura temporanea dello storico Antico Caffè Castellino a Roma, provvedimento contro il quale arriva ora il ricorso al Prefetto di Roma.

    “Con la presente, per il nome e per conto della società OMNIA SERVICH 2000 §.r.1. gerente le attività commerciali raccolte sotto la denominazione “Antico Caffè Castellino”, il sottoscritto…. inoltra ricorso a Sua Eccellenza riguardo al provvedimento di chiusura irrogato dal Questore di Roma per giorni 5 in accordo alle seguenti motivazioni:Si contesta integralmente l’assunto nel provvedimento del sig. Questore di Roma che recita:”VALUTATO che il richiedente della segnalazione, giunta al numero unico per le emergenze,risultava essere un avventore del locale mentre il personale dipendente, presente al momento della lite, non mostrava in essere alcun comportamento per arginare la situazione continuando nella attività lavorativa”.

    Questa constatazione, sostanziale per la valutazione decisionale dei comportamenti dei presenti e le conseguenze da essi derivate, è sostanzialmente errata e può contribuire alla presente penalizzazione di cui soffriamo.

    Si rappresenta a Sua Eccellenza che al contrario, è stato esattamente un nostro dipendente….intorno alle 3;45 del 19.11.2024….a contattare il numero dell’emergenza, a farsi identificare e a sollecitare l’intervento della Forza Pubblica.

    ll Sig. … è disponibile a fare testimonianza a tal proposito presso l’Organismo decisionale deputato a valutare il ricorso.

    Certamente ed in ogni caso, la veridicità di quanto qui riportato potrà essere agevolmente confermata e tracciata dalle registrazioni delle telefonate giunte all’emergenza quella notte.

    Si può sottolineare questo punto, che, lungi dall’essere rispettato e valorizzato il comportamento collaborativo e virtuoso di chi, pur non coinvolto direttamente, richiedeva i dovuti soccorsi all’Organismo competente, viene in questa occasione penalizzato per la sua attività.L’ampio potere discrezionale invocato dall”Autorità Provinciale di P.S. per la valutazione di fenomeni e fatti atti a turbare l’ordine e la sicurezza pubblica, si confronta con le esigenze di verifica e veridicità degli assunti che generano il provvedimento.ln questo caso specifico, si è sorvolato ampiamente sulla dinamica sostanziale del comportamento del personale presente sul luogo di lavoro. Non vi è stata somministrazione di sostanze alcoliche, come ampiamente accertato dalle indagini, in ossequio alle norme vigenti”Peraltro, purtroppo, gli avventori il cui “curriculum” non ci è dato sapere, né ci è consentito di selezionare, possono accedere ad un esercizio pubblico liberamente e come ben risaputo senza dovere subire screening.C’è forse da chiedere se vi è ancora libertà imprenditoriale per potere fornire un servizio alla comunità e al pubblico, in generale, nell’arco delle 24 ore. i d’obbligo la domanda, siamo implicitamente costretti ad adottare il coprifuoco in certe fasce orarie perché le Forze dell’Ordine sono apparentemente riluttanti sul territorio in quei segmenti di orario? Deve il cittadino che lavora di notte, però, avere timore di richiederne l’intervento perché, in mancanza della possibilità di perseguire i veri responsabili, l’Autorità debba comunque identificare un”capro espiatorio”, qualcuno insomma, chiunque questo sia, che venga chiamato a rispondere dell’accadimento?Eccellenza, voglio ribadire, Il bersaglio fisso, cioè l’attività commerciale, è un facile punto di fuga per trovare un responsabile, anche se Rsn sia, come in questo caso, l’attore esecutore del reato.La sospensione della licenza che patiamo, si sostanzia nell’attribuire frettolosamente all’esercizio commerciale in questione, la definizione di essere sede di “Gravi tumulti o gravi disordini e l’ abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose”, come recita I’art.100T.U.L.p.§..

    Questo assunto, per l’urgenza della applicazione del provvedimento adottato, esclude di conseguenza il giudizio di legittimità del giudice amministrativo, e va a palesare un chiaro vulnus e nocumento nelle possibilità difensive del soggetto passivo che sembra ulteriormente penalizzato perché incolpevole di fatto.Mi consenta la battuta: è la donna stuprata che chiama la Polizia e viene multata per quello che è accaduto Sua Eccellenza, voglia inoltre tenere in conto:che l’esercizio commerciale in discussione oltre ad essere un “covo” di delinquenti, in ossequio alla definizione resa pubblica ai media dal Sig. Questore, è anche notoriamente ritrovo e punto di ristoro delle Forze dell’Ordine in servizio sia diurno che notturno; mi voglio ricordare delle fin troppo frequenti manifestazioni tenute a piazza SS. Apostoli. Gli agenti in servizio per I vengono a trovare ristoro che sostanzia anche soprattutto per le toilette proprio al Castellino. Gli esercizi pubblici adiacenti sorprendentemente trovano i loro impianti puntualmente guasti in quelle occasioni con tempistiche che lasciano stupefatti.

    lnutile ancora, purtroppo, evidenziare che dalle sommarie, forse troppo sommarie, informazioni che il Commissario delegato alle indagini ha avuto la bontà di raccogliere, è stata negata la nostra chiamata di soccorso e che tale chiamata è stata frettolosamente scambiata per quella di un avventore benpensante, Abbiamo poi saputo sempre da funzionario che siamo “attenzionati” dalla polizia; non ho avuto la possibilità diretta e concreta di appurare il significato, lascio a Lei l’interpretazione”Mi auguro che se davvero siamo sotto la lente di ingrandimento del Sig. Questore, venga considerato che questo esercizio commerciale ha una tradizione di lavoro, di impegno professionale e di impegno continuativo di offerta di servizio al pubblico dagli anni ,70 del secolo scorso. Forniamo il servizio al pubblico 24 ore al giorno di ogni giorno feriale e festivo di tutto l’anno. …Con questo ricorso, si richiede a Sua Eccellenza di revocare il provvedimento di chiusura di  5 giorni che riguarda l’attività commerciale “Antico Caffè Castellino”; in subordine, di modificare quantitativamente e qualitativamente il provvedimento in questione affinché non ne vengano nocumento e menzione per la Licenza Commerciale in essere.