
Il Civitavecchia Calcio ha riacceso i motori. Se qualcuno pensava li avesse persi. Ma questo è un gruppo forte, allenato e diretto in maniera ancor più determinante. Per questo dopo tre pari consecutivi che avevano allontanato i nerazzurri dalla vetta, serviva risposta e risposta è servita, si perdoni il gioco di parole. La Vecchia sbanca la Capitale, l’est di Roma, con un pokerissimo quasi pirotecnico sul campo della Boreale. Non era una gara semplice, anzi, insidiosa. E tale s’è manifestata, coi capitolini addirittura avanti all’intervallo. Ma nella ripresa è scoppiato tutto lo strapotere offensivo del Civitavecchia, caricato da Castagnari, una Vecchia rientrata dagli spogliatoi con la fame di chi sa sbranare quando deve. E allora pioggia di gol e la fotografia più bella di quanto sia gruppo vero quello nerazzurro è che i mercatori sono tutti diversi: se nel primo tempo aveva aperto Funari, nella ripresa viaggiano sul tabellino Pica, Vittorini, Cruz e Avellini, tutti in allegra compagnia. Una Vecchia che deve sì recriminarsi qualche ingenuità, regalo di troppo o punti persi in questo avvio di 2025 a cavallo tra girone d’andata e ritorno, senz’altro. Ma questa è la mentalità giusta. Corretta. Il valore non è in discussione, è quello d’alta classifica. Quelle ingenuità non potevano certamente macchiare l’operato di un autunno straordinario. La Vecchia è una forza unica quest’anno. Castagnari sempre dietro ai suoi ragazzi, bastone e carota, sia a spingerli che sostenerli; ma anche la società, nei momenti di qualche logistica difficoltà del tecnico, non ha mai perso l’occasione di far sentire il proprio supporto intervenendo prontamente sul mercato, quando ne avesse bisogno. Vincono sia W3 che Valmontone, bel colpo esterno sul campo Romulea, ma la Vecchia resta in scia: capolista e inseguitrice avvertite, mai cancellare i nerazzurri dalla corsa alla massima vetta, è stato solo un momento d’appannamento.