
Halfway, direbbero oltremanica. La Juve è lì. Metà missione è stata compiuta. Vittoria pesantissima per Thiago Motta, la terza consecutiva a tracciare un minimo di ma importante continuità: all’Allianz battuto 2-1 il PSV nell’andata dei playoff di Champions League, un risultato che consente ai bianconeri non solo di rinfrancare i suoi sostenitori e scacciare fantasmi Benfica, bensì soprattutto di guardare e mirare all’Olanda con due risultati su tre, fra una settimana. Apre McKennie, pareggia il fischiatissimo ex Inter Perisic, decide Mbangula su affondo di Conceicao. Stavolta non graffia Kolo Muani; bene Veiga e benissimo Gatti, male Nico e Kelly. Sugli altri campi tutte le attenzioni vertevano chiaramente sull’Etihad, dove andava in scena l’ennesimo atto tra Manchester City e Real Madrid, scherzi del destino del tabellone che narrava le due potenze migliori degli ultimi anni affrontarsi addirittura in un sedicesimo. Ovviamente spettacolo garantito. Stelle, spettacolo, ribaltamenti, emozioni e tanti errori. Doppio Haaland, da record; prima del suicidio del giovane City in transizione, Brahim e Bellingham seguono Mbappé per il tre a due finale che avvicina l’esperienza di Carlo Ancelotti agli ottavi: prospettiva Bernabeu con due risultati su tre. Pure Vinicius prende la sua personale rivincita: coreografia piccante a sognegno di Rodri, vincente Pallone d’Oro davanti al brasiliano, assist vincente e risposta al pubblico dell’Etihad. Chi di fatto può già sostanzialmente il traguardo diventa il Borussia Dortmund che a Lisbona disintegra lo Sporting: Guirassy, Gross e Adeyemi per il tre a zero tedesco in Portogallo. Stesso risultato esterno del PSG, che vince il derby transalpino con la favola Brest: super Dembelé, consacrazione, doppietta e tris parigino ad ipotecare gli ottavi.