
di Simona Tenentini
VASANELLO – Si terrà oggi pomeriggio nella Biblioteca comunale di Vasanello, a partire dalle 18, l’incontro “Dialogo sull’intelligenza artificiale – La scienza senza coscienza”.
L’appuntamento, a cura del prof. Antonino Scarelli con la partecipazione di Sandro Mammola, vuole proporre una riflessione sul dissennato uso dell’AI e, come spiega il prof. Scarelli: “E’ impostata con il proposito di incidere sull’uomo di strada e ancor più sui giovani per un maggiore loro coinvolgimento nelle problematiche che l’argomento trascina con sé.”
“L’incontro è stato pensato pertanto – prosegue Scarelli – come un teatrale immaginario dialogo che fra cento anni potrebbe svolgersi tra quello che sarà diventato il faraone del mondo informatico (COBOT) e l’uomo di strada (UMANO) che, accortosi di essere stato cacciato dalla storia, vorrebbe recuperare il suo umanesimo con cui è stato protagonista nel corso dei secoli.”
“Prendendo spunto dalla Leggenda del Grande Inquisitore, memorabile pagina dei Fratelli Karamazov, si pongono in rilievo tematiche che oggi sono ancor più attuali e cruciali per la nostra esistenza: il libero arbitrio e la capacità di distinguere il bene dal male, in quel faticoso esercizio del disporre di sé e dello scegliere nel sottomettere una cosa all’altra (la ragione al talento, l’inganno alla sincerità, la morale alla passione, l’ignavia all’operosità, l’onestà alla fraudolenza, la trasgressione alla conformità, lo sniffare o no, il nucleare o meno); non solo, e qui il doloroso nodo, come combinare insieme scienza e coscienza.
L’inquisitore è rappresentato da quello che sarà diventato il Colosso dell’informatica, l’erede di Bill Gates–Elon Musk; l’inquisito è l’uomo, ripreso in tutte le sue responsabilità nella gestione delle tecnoscienze; lui causa prima del suo logorato umanesimo, del suo male di vivere.
Sono stati inseriti vari spunti per approfondimenti legati ad alcune fondamentali conoscenze, letterarie, filosofiche, artistiche, che i giovani nell’iter scolastico dovrebbero aver appreso ed alle quali, spesso, non viene dato l’essenziale peso, distratti come sono e così come lo è l’uomo di strada; vorremmo stimolare soltanto qualche riflessione.
Ampia considerazione viene data alla libertà di scelta, un fardello che con la tecnoscienza è diventato ancor più pesante, qualcosa per cui l’uomo, volendosene liberare volentieri in cambio di pace e di una edonistica serenità – conclude Scarelli – preferisce distendersi inerte davanti ad uno schermo e affidarsi agli stimoli del vicino banditore oppure all’improvvisato pifferaio di strada.”