
Non c’è pace per il Latina Calcio. Nemmeno quando fiocca quel risultato positivo che nell’ambiente spirerebbe “Ok, sì, stavolta è la buona per far filotto, una volta per tutte”. Non c’è traccia di continuità, non c’è mai stata. Fuorché quel tris a cavallo tra Natale e Capodanno parliamo di una stagione travagliata, sofferta, complicatissima. E con ogni probabilità sarà così fino alla fine. Specchio d’una frattura evidente, quella che si vive da mesi con manifestazioni pesantissime ed a volte oltre i limiti, quella con la tifoseria nerazzurra. Dopo il successo di settimana scorsa sulla Cavese che aveva interrotto una striscia tre sconfitte consecutive, il Latina torna sconfitto: ossa letteralmente rotte, stavolta totalmente distrutto, smontato, annichilito. Il Giugliano vince 5-2 l’anticipo del venerdì infliggendo una lezione durissima ai nerazzurri. Giugliano che rafforza un posto playoff, Latina ancora risucchiato nelle torbide acque playout. Un dominio dall’inizio alla fine per i campani di Valerio Bertotto, che divertono e manifestano chiara superiorità dall’inizio alla fine, splendida continuità espressa col solito bel calcio di una realtà assoluta del raggruppamento di categoria. Apre Padula, raddoppia Del Sole entro la prima frazione; ripresa che riparte con la stessa marca e Peluso sentenzia definitivamente i pontini calando il tris e chiudendo la pratica. D’Agostino e Nepi per poker e pokerissimo, soltanto Petermann e Berman i marcatori della bandiera nerazzurra. Volti attoniti e sguardi di resa, sconfitta pesantissima. Pur per Boscaglia, che imbarazzato nel post gara sembra quasi sentirsi in dover di sottolineare scuse al popolo nerazzurro. E’ stata una vera e propria Caporetto. Oltre il danno, tra l’altro, anche la beffa: con ogni probabilità, se sarà definitiva la radiazione del Taranto dal campionato di C, il Latina perderà i quattro punti conquistati coi pugliesi. Allora sì, le acque sarebbero ancor più torbide. Momentaneo sedicesimo posto: la classifica torna spettrale.