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    1 Marzo 2025
    Serie A 24/25, che film: Billing riacciuffa l’Inter, vetta invariata

    Il campionato 2024/25 sta diventando sempre più un meraviglioso thriller. Se non una corsa western vecchia maniera. Non è cinematografia, ma somiglia, senz’altro. Per la felicità e l’intrattenimento di milioni di appassionanti, magari decisamente di meno per i sostenitori delle dirette concorrenti allo Scudetto 2025. Decolla la corsa finale che sabato primo marzo descriveva sul calendario tappa potenzialmente determinante del percorso. Ebbene, non è cambiato nulla. Già, grazie ad un tumulto d’emozione. Senz’altro quella azzurra, quella di un Maradona che ha chiuso applaudendo a spron battuto il Napoli di Conte: cuore infinito tra mille assenze e grosse vicissitudini, cuore infinito a riacciuffare all’ultimo respiro un’Inter che per larghi tratti e fino al tramonto dello scontro diretto accarezzava l’idea dell’allungo, come a lanciare statement da veri campioni d’Italia in carica. Invece il manifesto lo mette il Napoli, lo mette Conte, ancora una volta tornato nel Bel Paese per ribaltare equilibri e contesti, quelli che proprio lui, ai tempi bianconeri e poi nerazzurri, creò come fosse nessun altro seppe incidere nell’ultimo decennio d’A. Il Napoli è squadra vera, mangia il campo, non molla mai fino all’ultimo respiro: fisicità prorompente, specchio riflesso della fisionomia calcistica del suo allenatore. Ecco che l’Inter, tra panchina più lunga, personalità e classe l’aveva sbloccata col gioiello di Dimarco. Ma nella ripresa, nonostante lungodegenze Neres e Zambo, esce il Napoli. Escono gli azzurri col cuore: si scontrano col muro interista, ma la resistenza crolla al tramonto, sfondata dalla qualità di Lobotka e dall’inserimento dell’uomo che non t’aspetti, Billing, gennaio, riparazione. Ed il finale tra l’altro diventa tutto di marca azzurra: grosse occasioni per McTominay e Ngonge. Alla fine è uno a uno al Maradona. Tutti, proprio tutti, gruppo vero, come dimostra l’esultanza rabbiosa d’un gruppo specchio e riflesso non soltanto del suo allenatore, ma anche di una città che dalle rovine del decimo posto ha saputo riconquistare. Lo dimostrano gli applausi scroscianti, sottolineati in apertura d’articolo. Il campionato di Serie A 24/25 vive dunque un altro capitolo eccitante, ma in vetta non cambia nulla. E quindi thriller. Già perché pure l’Atalanta che poteva palesemente approfittare dello scontro diretto non va clamorosamente oltre l’ennesimo pari a reti inviolate contro una piccola al Gewiss: per questo, ad undici turni dal termine ed in attesa dal curvone finale, la classifica narra Inter 58, Napoli 57, Atalanta 55. Tutto aperto. Apertissimo. Merito del Napoli. Perché l’Inter al Maradona avrebbe potuto dar una sterzata pesante, così non è stato: il Napoli è vivissimo. E se conosciamo Conte, la sua ex Beneamata dovrà sputar sangue fino all’ultimo, per rivincere lo Scudetto.