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    11 Marzo 2025
    “Vai a fare la prostituta”, sull’insulto della madre all’arbitra di basket interviene Zaia: “Daspo subito”
    "Prendiamo atto che ci sono situazioni in cui non esiste più nemmeno la vergogna", il duro intervento del governatore del Veneto

    MOTTA DI LIVENZA (TREVISO) –  “Cosa ci fai qui l’8 marzo? Vai a fare la prostituta, vai a casa”. Questa è la frase sfortunatamente divenuta celebre che una madre ha proferito all’arbitro donna della partita di basket del figlio. Un caso che ha avuto una risonanza nazionale, non solo regionale, e che ha addirittura fatto piangere a dirotto la povera 18enne che stava arbitrando la partita, provocando un’interruzione della competizione.

    Sull’evento, gravissimo, è intervenuto a gamba tesa lo stesso governatore Luca Zaia, stufo di come questi accadimenti siano sempre più frequenti, non solo nelle partite dei ragazzi ma anche nelle scuole, dove i genitori hanno ormai raggiunto un’arroganza inaudita.

    “Da questa vicenda sconcertante accaduta a Motta (Treviso), prendiamo atto che ci sono situazioni in cui non esiste più nemmeno la vergogna – scrive il governatore – Per la mamma colpevole di queste offese, mi auguro ci sia il Daspo”. Immancabile, da parte di Zaia, vicinanza alla giovane arbitra. “Alla giovane arbitra Alice auguro invece di continuare a coltivare la sua passione con orgoglio, con l’augurio di vederla fischiare in categorie superiori”, conclude.

    L’autrice degli insulti, una cosiddetta ultrà della squadra locale di basket, alla fine è stata identificata. Ora non resta da capire se la giovane arbitra deciderà o meno di fare denuncia per le fresi sessiste rivoltele dalla donna e se, come pronosticato da Zaia, interverranno le autorità con un daspo nei confronti della donna.