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    29 Maggio 2025
    Dall’amore di Napoli al rilancio ADL: così vento Conte spira sempre più azzurro

    NAPOLI – Se parliamo o descriviamo ogni giorno e quasi ogni ora un walzer di panchine in massima serie come ben pochi nel corso dell’ultimo decennio, a far partire l’effetto domino è stato l’allenatore campione d’Italia, Antonio Conte. Da lui, concettualmente, è partito tutto.

     

    FAMIGLIA Già, scenari che Antonio avrebbe delineato. Sia in un caso, che nell’altro. Fino a qualche giorno fa non è certamente mistero che dopo quella che ha sempre ritenuto impresa e prodigio, Conte avrebbe voluto lasciar Napoli. Ritenendo impossibile ripetersi, migliorarsi; ritenendo vincente ADL stesso ma differente. Poi qualcosa è cambiato. L’amore. Quello dei suoi affetti più cari. Il legame di sua moglie, che ha amato e sta amando la città. Oriali e Lukaku stessi, gente calcisticamente vicinissima e da sempre legata al leccese, hanno spinto e si sono spinti oltre, palesando anche mediaticamente quanto sperino nella permanenza azzurra. E poi quei colori. Quel Golfo. Quella festa. Quell’inondazione d’azzurro. Quell’amore di un popolo ed un’esperienza di vita, quella passione del centro-sud di cui Conte, e questo non l’ha mai nascosto, aveva assoluto bisogno. Umanamente, prima che professionalmente.

     

    VECCHIA FIAMMA Si sa. Dentro non ha mai digerito quell’addio alla Juve. C’è quel fuoco che nonostante tutto ha sempre sentito acceso. Una fiammella che non s’è mai spenta, quel legame con la Vecchia Signora. E mai come quest’anno, col passaggio ad Elkann e fallimento Motta, si poteva concretizzare. Conte, per la prima volta dopo un decennio, è stato forse il nome più considerato dalla dirigenza bianconera. A dispetto ribadiamo di un passato di anni ed anni in cui sognava ritorno in bianconero (il club della sua vita da calciatore prima e da allenatore poi, quello che gli ha scandito e strutturato mentalità e successi) e lanciava segnali senza mai trovar riscontri dall’altra parte, il paradosso della cronistoria è che stavolta quel matrimonio 2.0 si poteva concretizzare. Era proprio la Juve a spingere. E lui, come sempre, super sensibile.

     

    QUEL VENTO CHE CAMBIA Poi qualcosa evidentemente è cambiato. Nelle ultime 48 ore. ADL ha spinto. Ha garantito. De Bruyne, d’altronde, a proposito, quale miglior garanzia? Ha garantito investimenti e continuità, la possibilità di farsi strada in Europa. Un club stabile, comunque vada. Martedì l’incontro: fumata grigia, ma mai minimamente nera. Ed era già quella la notizia. Se in tanti si aspettavano addio imminente, si sono dovuti ricredere. E quel grigio in realtà era speranza, per i sostenitori prima di tutto. Un grigio che col passare delle ore si sta trasformando in fumata bianca. ADL ha ulteriormente rilanciato. Ha offerto un ritocco all’ingaggio, sui due anni di contratto del triennale che dall’estate scorsa lega Antonio ai colori azzurri. Tutto, adesso, spira azzurro. Tutto spira permanenza. Ed il paradosso, in chiosa, è che il walzer di un mercato panchine di ritorni, narrerà Allegri bis e Sarri bis: il Conte bis, alla Juve, scenario che qualcuno decretava come quello più plausibile soltanto qualche giorni fa, sarà l’unico a sfumare. Un’altra volta.