La persona al centro della terapia farmacologica: all’Unitus presentato il progetto pilota a livello nazionale sulla medicina di precisione (FOTOGALLERY)
Cronaca, Sanità
20 Giugno 2025
La persona al centro della terapia farmacologica: all’Unitus presentato il progetto pilota a livello nazionale sulla medicina di precisione (FOTOGALLERY)

di Simona Tenentini

VITERBO – Un progetto sulla salute che si basa su quattro P:Partecipata, Predittiva, Personalizzata e Partecipata.

E’ stato presentata stamattina, all’Unitus, la “Medicina di precisione, la nuova frontiera nella Tuscia”, un’iniziativa pilota che vede la provincia di Viterbo prima in Italia nel campo della sperimentazione consapevole e profilata.

“Il futuro della sanità risiede in un sistema che metta il singolo al centro delle azioni e delle decisioni dei medici – ha spiegato in apertura il direttore generale della Asl, Egisto Bianconi –  leggendo il bugiardino di un farmaco, infatti, si evidenzia come questo sia rivolto ad una categoria univoca di paziente, il cinquantenne, in maniera generalizzata.

In realtà ogni persona costituisce un unicum, con variabili determinate da stile di vita, patologie concomitanti, basi genetiche differenti”.

Ogni persona, infatti, ha proprie delle specificità biologiche, una propria storia clinica, le proprie abitudini, un proprio stile di vita e un proprio contesto sociale con il quale interagisce quotidianamente. Tutti questi fattori possono esercitare un’influenza notevole nell’insorgere di una patologia, sugli effetti della stessa o anche sulla risposta della persona ai trattamenti farmacologici. Date queste premesse, la Medicina di precisione, attraverso l’introduzione, dei Clinical Decision Support System (il sistema informatico di supporto delle decisioni cliniche), può rivelarsi un prezioso e innovativo strumento di ausilio per i professionisti nelle scelte terapeutiche in caso di situazioni complesse o in caso di non responders, favorire e facilitare il lavoro delle equipe integrate multidisciplinari, in caso di compresenza di più patologie, nonché per stimolare la partecipazione e l’adesione della persona al progetto di cura.

Diversi gli autorevoli relatori presenti, che hanno pensato e sviluppato il progetto ognuno con il proprio contributo: il direttore della Direzione regionale Salute e integrazione sociosanitario della Regione Lazio, Andrea Urbani, il direttore generale di Agenas, Giulio Siccardi, il direttore dell’unità operativa Laboratorio analisi biochimica clinica – diagnostica molecolare avanzata dell’Azienda ospedaliera universitaria Sant’Andrea, Maurizio Simmaco, i direttori delle unita operative di Cardiologia e di Laboratorio di genetica medica dell’ospedale Santa Rosa, Pietro Scrimieri e Gloria Pessina, l’executive partner di Reply, Roberto De Persio, e il medico di medicina generale, Mario Natili.

Il rettore dell’Unitus, Stefano Ubertini, ha sottolineato, in apertura, il ruolo importante del legame dell’Università con il territorio, fondamentale per lo sviluppo di progetti di ricerca, mentre il presidente della Regione Lazio, in chiusura, ha voluto porre l’accento sulla necessità di affrontare e vincere sfide come quella della medicina di precisione, tenendo bene in mente un paradigma essenziale: i progetti non sono nè di destra nè di sinistra ma devono essere portati avanti nell’interesse di tutta la collettività: in una sanità che cambia, il centro non è più l’ospedale ma le singole strutture diversificate a supporto del malato: in quest’ottica la medicina di precisione assume un ruolo fondamentale nel risparmio a livello sanitario e nel miglioramento della qualità di vita dei pazienti.