CIVITAVECCHIA – Un weekend senza Serie A1 di pallanuoto femminile italiana, che tornerà di scena quello successivo. Un weekend di sosta, dunque. Più tempo per lavorare, per crescere, per trasferire e plasmare nuovi meccanismi, in casa Nautilus. Un tuffo storico, il massimo traguardo, l’impresa più grande quella di un club orgoglio Civitavecchia, che ha saputo conquistare la massima categoria nonostante enormi difficoltà di impiantistica con cui la pallanuoto locale continua a combattere, a cui però fin qui non sono stati corrispondi punti salvezza in questa prima fase di stagione. Sei partite, sei sconfitte. Alcune anche di larga proporzione, come prevedibile. Ma Nautilus che cresce, aumenta la fiducia e dopo la beffa tra mille polemiche di Catania è pronta a tornare in vasca per cercare, stavolta sì, di portarsi a casa scontri diretti e primo storico successo in massima serie. Già, arrivano scontri diretti. Non poteva sussistere momento migliore per andare alla sosta e riordinare le idee, ricalibrare le mosse, preparare al meglio le prossime gare. Squadra a Tarquinia, impegno ma sorrisoni, morale alto nonostante la classifica: si sta comunque facendo qualcosa di grosso, mai dimenticarselo. E sosta fa rima con primi bilanci; quelli che, con un comunicato e post social, esprime il direttore sportivo Bianchi: “Se guardiamo la classifica che ci vede ancora a zero punti dopo sette giornate, è chiaro che il bilancio potrebbe sembrare negativo. Se però contestualizziamo quello che è successo in questi primi due mesi di campionato, non possiamo non rilevare che delle sette sconfitte, sei sono avvenute contro avversarie che lotteranno per il titolo italiano o quantomeno per i play-off, e una, in trasferta, contro una squadra che forse non lotterà per le prime posizioni ma che comunque sta disputando una coppa internazionale. Il roster di queste squadre è formato in gran parte da giocatrici provenienti dai più importanti movimenti pallanuotistici internazionali e che giocano abitualmente nelle nazionali dei paesi di provenienza. Se invece guardiamo alla crescita delle nostre ragazze e della Società nel suo complesso, non possiamo che essere molto soddisfatti del percorso fatto fino ad oggi. Non dimentichiamoci che siamo una Società giovanissima, che ha bruciato le tappe fino alla promozione in A1 e che le nostre ragazze, oltre ad essere esordienti nel massimo campionato, provengono per la gran parte dal nostro territorio. Tutte le altre squadre del campionato hanno la possibilità di allenarsi e giocare nella loro città, in impianti adeguati. Il fatto sia di allenarci un una piscina alta 160 cm che di giocare in un’altra città, è un altro handicap che la Nautilus deve scontare. Speriamo che le roboanti dichiarazioni dell’Amministrazione Comunale riguardo la riapertura del Palagalli si trasformino in realtà e che nel bando che ne assegnerà la gestione vengano tenute nella giusta considerazione le esigenze di chi fa sport di vertice. Detto questo, ora sta a noi fare quel cambio di passo indispensabile per schiodarci dallo zero in classifica. Cambio di passo che deve riguardare non solo la squadra ma anche la città che portiamo orgogliosamente nel nostro nome. Nelle poche partite che abbiamo giocato al Palagalli, l’apporto degli sportivi civitavecchiesi non è mai mancato. Ci serve la loro vicinanza, Viterbo non è così lontana: l’anno scorso nelle due partite di play-off la piscina ribolliva della loro presenza e questo è stato di grande aiuto alla squadra. E poi guardiamo al futuro: questa squadra ha già dimostrato di saper sorprendere. La promozione in A1 ne è l’esempio lampante. Pensiamo in positivo: non dobbiamo farci sopraffare dalla negatività ma dobbiamo credere di poter scrivere un’altra pagina della nostra storia. Se riusciremo a realizzare questo sogno significherà che avremo guadagnato la permanenza in serie A1 e un posto in Europa. Questo da domani deve essere il nostro obiettivo. Deve essere chiaro per tutti, a partire dalle nostre ragazze: riportare la pallanuoto che conta in città, come fatto dalla mitica SNC nel 1975 della quale faceva parte il nostro Direttore Generale Marcello Del Duca. Un’ultima considerazione sul formato attuale del Campionato. 10 squadre di cui 8 disputano le coppe internazionali, pone una barriera all’ingresso troppo alta per le due neopromosse. Un campionato a 12 squadre consentirebbe un maggiore equilibrio rendendolo più interessante e performante, offrendo a più giocatrici la possibilità di confrontarsi in un campionato del massimo livello”.

