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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    La santità è possibile per tutti

    CIVITAVECCHIA – di VALENTINA CERRONE
    «So quanto vi ha voluto bene e quanto si è fatto amare. Mi metto con sempilictà sulle tracce che egli ha lasciato, per continuare il cammino indicato» Con questo spirito ieri il nuovo vescovo della diocesi di Civitavecchia e Tarquinia Luigi Marrucci ha ricordato il compianto monsignor Carlo Chenis e ne ha raccolto l’eredità spirituale, al termine della concelebrazione presieduta in cattedrale. Un ingresso, quello di Marrucci, che delinea già tratti importanti del suo profilo pastorale. Un’umiltà che si traduce in movenze e gestualità sicure, accoglienti, incoraggianti. In molti hanno colto la forza e l’entusiasmo dei suoi passi, il suo incedere vigoroso e intraprendente, proprio di chi ha voglia di incontrare, conoscere, ascoltare, aiutare. Un vescovo che è stato attento a chi era presente ma anche a chi non lo era: «In particolare vorrei raggiungere i sacerdoti anziani o ammalati che non sono qui stasera» ha detto il presule mentre ringraziava i suoi «indispensabili collaboratori» , i sacerdoti, e ancora «Saluto e ringrazio le persone che mi hanno accolto qui a piazzale degli Eroi, ma soprattutto quelli che sono stati impossibilitati a causa della salute o per impedimenti fisici» aveva detto prima durante il saluto alle istituzioni politiche e militari. Un pastore che pensa a tutti i suoi figli e che non vuole dimenticare nessuno. Un pastore che da subito si è anche svelato esigente: « Tutti siamo chiamati in qualsiasi stato o grado alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità; la santità è la perfezione dell’amore» ha sottolineato il vescovo Marrucci concludendo la sua omelia. Ha poi ricordato ad ogni fedele che «da come è capace di amare, di perdonare, di andare incontro, di farsi prossimo si riconosce il suo cammino nella via dello Spirito e il progresso in esso compiuto» Identikit che non lascia dubbi sull’identità del Maestro.