MONTALTO DI CASTRO – «La Regione Lazio si sta distinguendo e già si è distinta negli anni per progetti finalizzati ad azioni ed interventi per la salvaguardia del mare anche in quelle aree dove l’intervento umano ha modificato territori e zone costiere non sempre solo per interessi turistici ed economici. Il progetto Life plus Natura che il nostro assessorato si è aggiudicato dalla Commissione europea per la tutela e la conservazione di due siti di importanza comunitaria tra Montalto di Castro e Tarquinia, come i fondali della foce Chiarone e del Fiora e i fondali antistanti Punta Murelle, va in questa direzione». Lo ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e sviluppo sostenibile, Marco Mattei, nel corso della conferenza stampa dal titolo «Progetto europeo Life plus Natura per lo sviluppo la nursery della poseidonia». «La tutela e la conservazione delle praterie di posidonia in questi fondali (l’unica pianta erbacea che si è adattata a vivere sui fondali marini peraltro habitat privilegiati di specie ittiche commestibili) sono significative per fronteggiare l’erosione costiera, prevenire nuovi rischi di erosione coadiuvando il mantenimento dello status attuale e quindi contribuire ad azioni che comportano la manutenzione delle aree danneggiate – ha proseguito l’assessore Mattei-. Danni dovuti all’erosione naturale ma non sempre fisiologica della costa, a volte ad interventi umani che alterano l’equilibrio e la biodiversità degli habitat naturale. L’intervento per lo sviluppo della prateria di posidonia sarà un’operazione per preservare l’esistente contando anche che grazie ad azioni di questo tipo potremo valutare l’impatto dell’intervento umano in ambiti specifici». «Il piano dei porti e la portualità da diporto – conclude Mattei – che è allo studio della Regione, comprenderà valutazioni di impatto ambientale volte alla conservazione dell’ambiente e al miglioramento della qualità della vita». Il progetto Life Natura “Poseid-One” a tutela delle praterie marine di posidonia antistanti la costa settentrionale del Lazio è approvato e finanziato per 542 mila euro dalla Commissione europea con un impegno di spesa totale 1.339.500 euro. E’ finalizzato al ripristino e valorizzazione di habitat marini del litorale considerati d’interesse comunitario. Partner del progetto regionale (la Regione Lazio ha partecipato per 395mila e 500 euro) sono l’Università della Tuscia di Viterbo che ha investito 80 milioni di euro e il Comune di Montalto di Castro che ne ha investiti 320.
LA POSIDONIA
E’ l’unica pianta erbacea che si è adattata a vivere sui fondali marini. E’ capace di raggiungere la lunghezza di 1 metro. Questa specie colonizza grandi superfici del fondo sabbioso fra i 2 e i 50 metri di profondità.
Le foglie si presentano nastriformi, unite in gruppi da 5 a 10.
La radice è circondata da foglie morte; le fibre della radice vengono strappate dal moto ondoso che le posa sulle spiagge facendole assomigliare a delle pallottole sferiche.
Poiché i fiori ed i frutti sono molto rari, essa si riproduce per mezzo degli STOLONI, cioè per mezzo di lunghi rami da cui si dipartono delle radici.
Le piante di Posidonia danno origine a praterie sottomarine ricche di vita animale. Le foglie, infatti, ospitano batteri, alghe incrostanti, idrozoi, briozoi che sono il cibo di polpi, seppie, gamberi e pesci.
Le praterie sottomarine hanno molteplici funzioni:attenuano il moto ondoso proteggendo l’erosione dei litorali;sviluppano una ricca comunità biologica; contribuiscono all’ossigenazione delle acque. La differenza che vi è tra la posidonia e una qualsiasi alga marina è che la posidonia è una pianta e quindi è provvista di radici, mentre le alghe marine no. L’ancoraggio e la pesca a strascico danneggiano le praterie di posidonia, agendo pesantemente sullo stato di salute del nostro mare.
Regno: Vegetale
Phylum: Spermatophyta
Subphylum : Angiosperme
Classe: Monocotyledoneaceae
Sottoclasse: Alismatidae
Ordine: Najadales
Famiglia: Potamogetonacee
Genere: Posidonia
Specie: Posidonia oceanica
