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    Sport
    2 Novembre 2011
    <strong>HOCKEY.</strong> L'Anglet nega la finale di Champions ai Pirati

    di LUCA GROSSI

     

    CIVITAVECCHIA – I Pirati Royal Bus sono stati eliminati dalla Champions League. La semifinale contro l’Anglet è infatti terminata con il punteggio di 4 a 2 in favore della formazione transalpina, padrona di casa e candidata alla vittoria finale. Mentre l’altra squadra italana, l’Asiago, battuta esemplarmente dai Pirati ai quarti prendeva altri 7 gol dai francesi dell’Amiens, eliminati a loro volta dall’Anglet, i Pirati hanno tenuto alto il nome di Civitavecchia e dell’Italia tutta, lottando su tutti i dischi e cercando, senza paura, di rompere il gioco del destino che vedeva la formazione che ospita queste fasi finali di Champions, l’Anglet, vittoriosa in patria davanti ai propri numerosi supporters (ad assistere alla partita con i Pirati c’erano più di 1000 persone). Ma andiamo alla descrizione del match. Il fastidioso e rumoroso pubblico dell’Anglet cercava di intimorire i civitavecchiesi ma i Pirati sono abituati al pubblico ospite, da mesi giocano fuori casa anche le partite casalinghe a causa dell’indisponibilità del campo locale. L’Anglet è formazione forte e rapida. I civitavecchiesi sono chiusi nella propria metà campo cercando, una volta recuperato il disco, di lanciare le loro saette in attacco. Campbell e Doran lottano su tutti i dischi. Ottino e Calcagno coprono con tutto quello che hanno la loro porta, lanciandosi più volte con il corpo a difesa del portiere Franko. Il portiere slovacco assiste a tutte le azioni francesi immobile ma quando i difensori non riescono a limitare i padroni di casa ci pensa lui a metterci una pezza, più volte, a tal punto che i commentatori transalpini (diverse erano le televisioni collegate) cominciano a stranirsi, la partita non sarà facile come pensavano. Al diciassettesimo un lampo francese squarciava il cielo della difesa gialloblu. Un contropiede rapidissimo, proprio quando i civitavecchiesi stavano timidamente mettendo la testa in attacco, spezzava le gambe dei giocatori di Calcagno. A tal punto che dopo soli 45 secondi arrivava il secondo squillo in azione fotocopia. La partita sembrava finita. I tifosi francesi già cantavano cori di sfottò e pensavano alla finale ma non avevano fatto i conti con la tigna civitavecchiese. A pochi secondi dalla fine, in un groviglio di mazze, gambe, pattini, il bomber, Roman Simunek, ridava speranze ai Pirati riaprendo la partita con un gol in mischia.
    Il secondo tempo era un’altra partita. I francesi si chiudevano e i civitavecchiesi li attaccavano con tutte le proprie forze. Gli arbitri assegnavano ai civitavecchiesi due power play (2 minuti con uomo in più) ma la difesa francese teneva. Al dodicesimo i giocatori dell’Anglet trovavano il gol del vantaggio, ma l’arbitro annullava per fallo ed anzi dava un espulsione all’Anglet. Ennesimo power play, ma questa volta Campbell fa centro. I Pirati sono in estasi. Il pubblico francese fischia l’arbitro e sembra accorgersi che la favola che si erano immaginati aveva un altro svolgimento. Al sedicesimo i gialloblu hanno l’occasione dell’anno ma in contropiede 2 contro 1 si fanno parare il tiro dal portiere francese. La dura legge del gol deve valere anche nell’hockey perchè 41 secondi dopo i francesi con un azione che si svolgeva quasi tutta dietro la porta di Franko trovavano il vantaggio. I Pirati erano sfiniti ma non volevano mollare. Si buttavano in avanti alla ricerca del pareggio che non arrivava. Anzi, gli arbitri infiliggevano una espulsione ai gialloblu. In powerplay i francesi trovavano il gol del definitivo 4 a 2. Il sogno era finito, ma almeno loro, il loro sogno, l’avevano vissuto. Grazie lo stesso Pirati. Domani alle 13 la finalina per il terzo posto.