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    Economia e Lavoro
    25 Maggio 2020
    Mario Pusceddu, presidente di Isvra: “Non serve alle famiglie a basso reddito, né alle imprese turistiche. Per aiutare davvero il turismo, con la stessa cifra si dovevano dare immediatamente contributi alle imprese”.
    “Tax Credit Vacanze: 2,4 miliardi di demagogia elettoralistica”

    TARQUINIA – Il consiglio direttivo di Isvra – Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo – ha esaminato il Tax Credit Vacanze, indicato dal ministro Franceschini come principale sostegno al turismo previsto dal decreto legge “Rilancio”.

    “E’ un provvedimento cervellotico – dichiara l’imprenditore tarquiniese Mario Pusceddu, presidente di Isvra – Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo – che pretende di combinare demagogicamente aiuti alle famiglie a basso reddito e aiuti alle imprese turistiche. In realtà costa un sacco di soldi (2,4 miliardi di euro) e davvero non aiuta né le famiglie a basso reddito né le imprese turistiche”.

    “Il limite ISEE di 40mila euro – osserva ISVRA – si applica indistintamente a nuclei familiari di tre o più persone (effettivamente a basso reddito) e di una sola persona (che avrà dunque un reddito superiore di almeno tre volte, e nessuna ragione di essere aiutata a pagarsi le vacanze). D’altra parte è paradossale credere che fra le principali necessità delle famiglie davvero a basso reddito ci siano le vacanze. Non meno sconclusionato, secondo ISVRA, è l’impatto del Tax Credit Vacanze sulle imprese turistiche. E’ arcinoto che il principale problema di queste imprese è la liquidità… E allora il Governo che fa? Chiede loro di anticipare, sotto forma di sconto agli ospiti “agevolati”, l’80% del corrispettivo! Sarà poi da vedere la disciplina del rimborso dello sconto, genericamente indicata nel Decreto come credito d’imposta da fruire “esclusivamente in compensazione”.

    “Nei prossimi mesi – aggiunge – il turismo sarà almeno “dimezzato” rispetto all’anno scorso; gli incassi, e di conseguenza le imposte sul reddito, crolleranno; la compensazione si potrà fare, se si potrà fare, in tempi lunghi, aumentando le difficoltà delle imprese del settore. Con 2,4 miliardi – calcola ISVRA – si poteva dare alle imprese turistiche un contributo di 470 euro per posto letto, pari a una media di 11.100 euro per impresa, magari anche qualcosa in più alle piccole prevedendo un tetto massimo all’aiuto.

    “Così come è congegnato – conclude Pusceddu – il Tax Credit Vacanze si risolve in una trovata elettoralistica, vestita di apparente sensibilità economica e sociale, che guadagnerà consensi solo fra coloro che non ne sono i dichiarati beneficiari”.