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    Economia e Lavoro
    19 Giugno 2020
    Recovery, Conte: “Chiudere accordo entro luglio

    Il premier Conte, intervenendo oggi al consiglio EU in videoconferenza, parlando del Recovery Fund ha dichiarato: “La proposta della Commissione è equa e ben bilanciata. Sarebbe un grave errore scendere al di sotto delle risorse finanziarie già indicate. E anche la combinazione tra prestiti e sussidi è ben costruita. Anche i tempi sono molto importanti. Dobbiamo assolutamente chiudere l’accordo entro luglio. E dobbiamo assecondare gli sforzi della Commissione di rendere disponibili alcune risorse già per quest’anno”.

    Per il premierie è esatto il nome scelto per la proposta della Commissione Ue, ‘Next Generation EU’, in quanto non si sta lavorando solo per preservare il mercato unico e i nostri interessi comuni, ma per difendere i nostri valori e per assicurare un futuro alle nuove generazioni.

    “La Commissione europea e la Bce – ha evidenziato Conte – non hanno mancato l’appuntamento con la Storia. Ora è il turno del Consiglio Europeo di essere all’altezza della sfida e di dare un segnale politico forte. A me non piace la formula ‘compromesso’, preferisco si lavori per una ‘decisione politica ambiziosa. Dobbiamo mantenere distinti i criteri di allocazione del Quadro Finanziario Pluriennale e quelli del ‘Next Generation EU’ e, in ogni caso, considerare queste due proposte come componenti un unico pacchetto indivisibile. Questo consentirà all’Italia di avere un atteggiamento più flessibile su alcuni aspetti del Qfa, ad esempio quelli che appaiono più anacronistici, come i ‘rebates'”.

    Per quanto riguarda il fronte interno, Conte ha ribadito che l’Italia ha già avviato una consultazione nazionale con tutte le forze politiche, produttive e sociali per elaborare un piano di investimenti e riforme che consenta di non ripristinare la situazione pre-Covid 19, ma di migliorare il livello di produttività e di crescita economica.

    “In questo dibattito di portata storica, – ha sottolineato il capo del governo – non deve essere un gruppo di Paesi a prevalere; deve essere l’Europa a prevalere nella sua interezza, con la forza della sua ambiziosa proposta”.