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    Amministrazione, Economia e Lavoro
    21 Luglio 2020
    Recovery Fund, accordo raggiunto
    Soddisfazione del premier Conte

    Alla fine a notte inoltrata si è trovata la quadra sul Recovery Fund, una intesa che dopo una lunga discussione in seno al Consiglio Europeo durata 92 ore, ha consentito di chiudere il confronto e portare a casa l’accordo. Lo scontro generatosi tra il presidente del Consiglio Conte ed il premier olandese Rutte per le differenti vedute su varie questioni ha trovato un punto di incontro, mettendo fine ad un confronto apertosi venerdì scorso.

    L’accordo prevede il consenso alla sola attivazione del freno di emergenza solo in casi eccezionali, che comporta un passaggio in Consiglio Europeo, senza conferirgli facoltà decisionali. L’intera procedura ricade sotto la competenza della Commissione Europea, le cui prerogative sono state esplicitamente richiamate nel testo dietro richiesta di Conte. La delegazione italiana ha anche acquisito parere legale del servizio giuridico del Consiglio, che conferma piena competenza delle prerogative della Commissione, il che vuol dire, secondo le fonti, che non c’è alcuna ‘possibilità di veto in nessuna fase della procedura’.

    Il nuovo piano porta all’Italia quasi 209 miliardi, oltre 30 miliardi in più rispetto alla prima proposta. Dei 208,8 mld, 81,4 miliardi sono trasferimenti, in lieve calo da 85,24 miliardi, mentre 127,4 miliardi sono prestiti, rispetto a 88,584 miliardi. Aumentano di molto i prestiti, che andranno restituiti con tassi molto bassi, visto che la Commissione, emittente sovrano, si può finanziare a tassi molto bassi, avendo rating tripla A dalla maggior parte delle agenzie.

    “Ora – commenta il premier Giuseppe Conte a margine del Consiglio Europeo – abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza, di cambiare volto al nostro Paese. Dobbiamo correre utilizzando questi soldi per investimenti e riforme strutturali. Siamo soddisfatti, abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso, che ci consentirà di affrontare questa crisi con forza ed efficacia”.

    “Ce l’abbiamo fatta, – ha dichiarato Charles Michel, presidente del consiglio europeo – l’Europa è forte e unita, abbiamo raggiunto un accordo dopo difficili negoziati in tempi molto difficili per tutti gli europei, un accordo per tutti i 27 paesi ma specialmente per la gente. Un accordo da 750 miliardi buono, forte e giusto per questo tempo. La magia del progetto europeo funziona grazie al rispetto, la cooperazione e la volontà di lavorare insieme e di superare insieme le difficoltà. Quelle raggiunte non sono decisioni virtuali ma concrete, è la prima volta che il rispetto dello stato di diritto legge è criterio determinante”.

    Positivi i giudizi sull’intesa raggiunta sono venuti anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla presidente della Commissione Europe Ursula von der Leyen.