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    Amministrazione, Porto
    6 Agosto 2020
    Il Sindaco preoccupato sollecita un intervento per verificare anche la possibilità del commissariamento
    Adsp, governance e bilancio: Tedesco scrive al Mit
    Macii lascia e spiega: "Venuta irrimediabilmente meno la condivisione con Di Majo"

    “Un’attenzione per Civitavecchia ancora più forte di quella già dimostrata” e la richiesta “di considerare la possibilità e l’opportunità di un intervento diretto, atto, previe le opportune verifiche, a ripristinare le necessarie condizioni per garantire all’Adsp una governance in grado di portare l’ente fuori da ogni rischio e consentire che l’importante istituzione partecipi in maniera attiva e costruttiva al processo di sviluppo della nostra città”. Sono i passaggi conclusivi della lettera che il sindaco Ernesto Tedesco ha inviato ieri al ministro Paola De Micheli e, per conoscenza, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Una lettera nella quale Tedesco evidenzia la preoccupazione per quanto sta accadendo all’interno dell’Adsp, dalle dimissioni del segretario generale alle criticità finanziarie messe in evidenza dai revisori dei conti. Insomma la serenità che dovrebbe guidare i processi attuali, specie in emergenza Covid, non sembra esserci a Molo Vespucci e questo non fa che creare apprensione. «Il protrarsi di questa situazione di incertezza e l’eventualità che l’Adsp finisca in dissesto finanziario – ha spiegato Tedesco – costituiscono un elemento di inquietudine per i risvolti, che pure già iniziano a manifestarsi, sulla situazione già critica per il tessuto socio-economico cittadino. Il danno che si profilerebbe, in tal caso, in termini di immagine, di operatività e perdita di posti di lavoro sarebbe enorme per il porto e inevitabilmente per la città». Da qui la richiesta di un intervento per verificare, di fatto, se via siano o meno le condizioni per aprire una parentesi di commissariamento. E intanto, a poche ore dall’ufficializzazione delle dimissioni, Roberta Macii ha affidato ad una lettera tutto il proprio rammarico per dover lasciare il porto alla fine di agosto. «Non certo perché ho sottoscritto un atto che formalmente sterilizza un altro, ennesimo, potenziale contenzioso “all’attivo” di questa Amministrazione – ha spiegato – l’ho fatto perché la condivisione degli intenti, della visione e degli indirizzi è elemento fondante e imprescindibile per la guida di qualsiasi azienda e lo è a maggior ragione per un’azienda complessa e complicata come lo sono il porto di Civitavecchia e la gestione del sistema portuale del Lazio. E questa condivisione, che in alcuni momenti ho sentito e vissuto con entusiasmo, è venuta meno irrimediabilmente per entrambi». Dimissioni irrevocabili. Non dovranno passare, formalmente, neanche per il comitato di gestione, anche se i componenti chiederanno sicuramente conto al presidente Di Majo soprattutto di quello che è il contenuto dell’accordo siglato. In una situazione delicata come quella attuale una situazione come quella attuale, «non avere lo stesso passo, la stessa sensibilità e lo stesso “senso di orientamento” – ha aggiunto Macii – non può essere consentito. Civitavecchia postCovid non riuscirà per molto tempo a ritornare la stessa. Oggi più che mai le potenzialità inespresse devono essere rivolte a “costruire” un futuro industriale nuovo perché la logistica da sola non può reggere l’economia di un tessuto sociale così importante e questo richiederà, tra l’altro, sacrifici, forza e determinazione costanti e la collaborazione e la coesione di tutti».