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    Cronaca
    12 Dicembre 2021
    Il Comitato chiede nuovamente le dimissioni del cda e le elezioni mentre la Lipu lo stop all'intervento nella valle del Marangone
    Università agraria, ancora un sit-in di protesta sotto la sede dell’ente
    Presenti anche il sindaco Tedesco e i consiglieri Marino e Petrelli

    CIVITAVECCHIA – Un nuovo sit-in sotto le finestre dell’Università agraria di Civitavecchia. I cittadini si sono riuniti a viale Baccelli per protestare contro l’attuale gestione. Si tratta del secondo appuntamento, nell’ambito dell’iniziativa lanciata dal Comitato usi civici ma, questa volta, si è unita anche la Lipu locale.

    Una doppia protesta perché se da un lato il Comitato, con il supporto dei consiglieri comunali Vittorio Petrelli e Pasquale Marino e del sindaco Ernesto Tedesco presenti anche ieri, è tornato a chiedere le dimissioni del cda dell’Agraria, dall’altro c’è l’associazione che con il delegato locale Alessia Colle ha voluto porre l’attenzione su quello che sta succedendo nei boschi tra Marangone e Infernaccio.

    “Siamo entrati in campo – ha detto Colle – quando si è cominciato a sospettare un danno ambientale. Si tratta di luoghi con altissima biodiversità. Sogniamo un futuro sostenibile per Civitavecchia ed è possibile anche sfruttando la Zps. Abbiamo fatto sopralluoghi, studiato le carte ed esaminato il progetto. Ci sono voluti mesi ma abbiamo fotografie, rilevamenti del nibbio bruno, del biancone, eccetera e la certezza del laboratorio che il lupo è presente in questi boschi”.

    Un passaggio anche sulla nota inviata nei giorni scorsi dall’ente. “Nel suo articolo – continua Colle – il presidente dell’Agraria si riferisce a presunte bugie dette dalla Lipu al Tavolo tecnico decisorio sul Piano di gestione forestale sottoposto a nuova valutazione in seguito agli esposti e alle denunce di Forum Ambientalista e altre associazioni nazionali e locali. Può far comodo confondere le idee ai cittadini quindi è mio dovere chiarire che quando si effettua un taglio boschivo come la ‘ceduazione’ di fatto si tagliano tutti gli alberi meno che la quantità stabilita che resti in piedi. Se si taglia più del 90% degli alberi cosa resta? Di certo non un bosco”.

    Marino ha ricordato che “il Tar ha sospeso i lavori su ricorso dell’amministrazione”.

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