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    Sanità
    8 Marzo 2022
    Ieri una riunione con i sindaci del territorio per sviluppare una rete. Selezionata una referente madrelingua
    Ucraina, Asl Roma 4 in prima linea: parte la task force per l’accoglienza
    Matranga: ''Oggi per noi fornire accoglienza sanitaria e socio sanitaria a questa popolazione è una priorità''

    CIVITAVECCHIA – La Asl Roma 4 si prepara per far fronte all’emergenza umanitaria legata alla guerra in Ucraina mettendo in campo una task force e lavorando in rete con i Sindaci del territorio.

    Ieri una riunione con i primi cittadini del territorio aziendale per costruire una rete in grado di fornire assistenza adeguata ai profughi. Fondamentale la creazione di identità sanitarie per queste persone in modo da fornire un’assistenza socio sanitaria a 360° e non solo emergenziale, ad esempio pediatri o medici di base.

    “Abbiamo già questa mattina (ieri per chi legge, ndr) – ha detto il direttore generale della Asl Roma 4 Cristina Matranga – costituito una task force che si occupa di tutto quello che significa accogliere questa popolazione che sta arrivando e sia attraverso canali istituzionali che, magari, attraverso canali familiari legati a rapporti di parentela o amicizia. Abbiamo anche individuato un referente operativo che è una nostra dipendente di nazionalità ucraina che parla molto bene la lingua e conosce molto bene le abitudini e la cultura di questa popolazione. Lei è a disposizione di tutti coloro che vorranno contattarla per accogliere questa popolazione e indirizzarla. Si è tenuto oggi (ieri, ndr) un inncontro con i Sindaci della Asl Roma 4 per provare a disegnare delle tracce comuni di accoglienza e quindi capire insieme che cosa va fatto e in che termini, quanto per esempio a screening, triage, stato vaccinale e quello che noi possiamo fare per rendere, per quanto possibile, più facile l’arrivo di questa popolazione nel nostro paese visto che in questo momento sta soffrendo l’indicibile e quindi per noi è una priorità, oggi, organizzare un’accoglienza sanitaria e socio sanitaria adeguata per alleviare la loro sofferenza”.

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