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    Cronaca
    26 Maggio 2022
    Ucraina, martedì il Papa a Santa Maria Maggiore pregherà per la pace

    CITTÀ DEL VATICANO – Dove non arriva la diplomazia, arriverà la Provvidenza. E così, a tre mesi dall’inizio del conflitto russo-ucraino Papa Francesco chiederà l’intercessione di Maria Regina della Pace. “Il Papa, a conclusione del mese mariano, desidera offrire un segno di speranza al mondo, sofferente per il conflitto in Ucraina, e profondamente ferito per la violenza dei tanti teatri di guerra ancora attivi”. Lo fa sapere in una nota il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione spiegando che martedì prossimo alle 18 il Papa reciterà la preghiera del Rosario proprio davanti alla statua di Maria Regina Pacis nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. La statua di Maria Regina Pacis si trova nella navata sinistra della Basilica. Fu voluta da Benedetto XV, realizzata dallo scultore Guido Galli, all’epoca vicedirettore dei Musei Vaticani, per chiedere alla Vergine la fine della Prima Guerra Mondiale nel 1918. La Madonna è rappresentata con il braccio sinistro alzato come segno per ordinare la fine della guerra, mentre con il destro tiene il Bambin Gesù, pronto a far cadere il ramoscello di ulivo simboleggiante la pace.

    BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE

    Sul basamento sono scolpiti dei fiori, a simboleggiare il rifiorire della vita con il ritorno della pace. È tradizione che i fedeli depongano ai piedi della Vergine dei piccoli biglietti scritti a mano con le intenzioni di preghiera. Il Papa deporrà ai piedi della statua una corona di fiori prima di rivolgere la sua preghiera alla Madonna e lasciare la sua intenzione particolare. “A sostenere la preghiera del Papa – spiega il dicastero di monsignor Rino Fisichella – saranno presenti varie categorie di persone in rappresentanza del Popolo di Dio. Ci saranno ragazzi e ragazze che hanno ricevuto la Prima Comunione e la Cresima nelle scorse settimane, Scout, famiglie della Comunità ucraina di Roma, rappresentanti della Gioventù Ardente Mariana, membri del corpo della Gendarmeria Vaticana e delle Guardia Svizzera Pontificia e le tre parrocchie di Roma intitolate alla Vergine Maria Regina della Pace, insieme ai membri della Curia romana. Come segno di vicinanza a chi è più coinvolto nelle dinamiche di questi tragici eventi, sono stati invitati a recitare le decine del Rosario: una famiglia ucraina, persone legate a vittime di guerra e un gruppo di cappellani militari con i rispettivi corpi”. “Un altro importante segno – spiega la nota – è il coinvolgimento dei Santuari internazionali di tutto il mondo insieme ad alcuni santuari situati in Paesi tutt’ora colpiti dalla guerra o con una forte instabilità politica al loro interno causa di numerosi episodi di violenza. Questi santuari pregheranno il rosario in contemporanea al Santo Padre e saranno collegati via streaming alla diretta di Roma”.