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    Cronaca
    28 Maggio 2022
    La Cei di Zuppi: “Vicina alla gente”

    ROMA – Si è presentato subito agli italiani, appena nominato, il “prete di strada” chiamato da Papa Bergoglio a guidare la Conferenza Episcopale. ”Da Papa Francesco – spiega il neopresidente della Cei, il cardinale Matteo Maria Zuppi, in una lunga intervista a Tv2000 – ho ricevuto il mandato di ‘uscire’ e che la Cei non viva per se stessa ma serva questo corpo, complicato e bellissimo, che è la Chiesa che va dalla parrocchia più piccola del paese nel posto più isolato alle grandi parrocchie delle città”. ‘Una struttura – prosegue Zuppi – che deve essere più snella e soprattutto sempre vicina a tutti. Vicina alla gente e in particolare a chi soffre. Grande attenzione anche ai giovani, all’accoglienza e a tutte le fragilità come gli anziani e coloro che portano nel loro corpo o nella psiche tanta fragilità”. ”Sono consapevole degli evidenti limiti – sottolinea il cardinale – l’entusiasmo è soprattutto nei confronti della Chiesa. Tutto questo ci richiede come Chiesa di rispondere a questa attesa. Una grandissima attesa di vicinanza, di senso, di speranza, di passione, di sentirci vicini alle sofferenze della vita”. Capitolo abusi. ”Sono arrivate indicazioni molto precise – mette in chiaro da subito Zuppi -. Quasi tutte le diocesi si sono dotate di una commissione e molte Diocesi di centri d’ascolto. Poi la collaborazione con la Dottrina della fede per capire qualitativamente e quantitativamente il fenomeno che va dal 2000 al 2021. Qualcuno potrebbe dire perché così poco tempo? È invece tanto, e lì non si scappa. Mentre invece fare una cosa generica è molto più evasiva oppure può diventare molto più giustizialista. Noi vogliamo affrontare seriamente il problema, nessuno ha intenzione di opacizzare o scappare, ma c’è bisogno di dati reali e un raffronto serio”. Il presidente dei vescovi affrontato anche il tema del Sinodo: ”C’è tanto senso di partecipazione, nonostante il Covid. Tutti noi speriamo che questo cammino sinodale con il suo metodo di ascolto e attenzione verso tutti partendo dalla propria esperienza comprenda cosa dobbiamo cambiare e le scelte da compiere”. Ultime battute per covid e guerra in Ucraina: ”La Chiesa vive la sofferenza dei suoi figli, come vive la tragedia della guerra, quindi l’ansia della ricerca della pace. La Chiesa non accetterà mai l’ingiustizia: penso al problema dei profughi che sono dispersi in mezzo al mare, quel cimitero. Quello che è il mare nostro, è diventato il mare di nessuno. La Chiesa lo sa che solo insieme se ne esce. A queste tante pandemie che si ripetono la Chiesa ha la risposta: dobbiamo vivere di più questo senso di comunità e donarlo a tanti che spesso vivono da soli e isolati nell’individualismo o nella solitudine”.