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    Energia e ambiente
    22 Settembre 2022
    Legambiente: “La transizione ecologica che serve al Lazio”

    ROMA – Si è svolto ieri mattina, presso la sede del Centro Servizi Volontariato di Roma, l’appuntamento di Legambiente “La Transizione Ecologica che serve al Lazio” con al centro le 100 proposte dell’associazione ambientalista rivolte ai candidati alla prossima legislatura. All’incontro, concluso dall’intervento del presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, hanno partecipato rappresentanti di tutti gli schieramenti politici in corsa, candidati nei collegi del Lazio: Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia), Gabriele Franchi (Azione), Livio De Santoli (Movimento 5 Stelle), Pinuccia Montanari (Unione Popolare), Roberto Morassut (Partito Democratico), Rossella Muroni (Facciamo Eco), Francesco Raffa (Europa Verde/Sinistra italiana), Fabrizio Santori (Lega). Hanno partecipato inoltre Michele Azzola segretario generale CGIL Roma e Lazio, Francesca Danese Portavoce regionale Forum del Terzo Settore, Andrea Filpa delegato regionale del WWF, Cristina Coppi Communication & Marketing Management di WPD Italia S.r.l. e Paolo Rinaldi Amministratore delegato di Easy Energia Ambiente. “Con le nostre 100 proposte ci rivolgiamo a tutta la classe politica che si candida nel territorio del Lazio per ciascuno schieramento, perché la lotta alla crisi climatica deve essere protagonista nelle scelte del prossimo governo e parlamento – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e per combatterla, devono arrivare anche dal Lazio risposte urgenti e necessarie che abbiano nella tutela ambientale, l’innovazione tecnologica, il lavoro green e l’inclusione sociale le loro pietre angolari. Nella nostra regione dobbiamo spegnere il luogo più inquinante d’Italia, quella ciminiera della centrale a carbone di Civitavecchia simbolo di un passato che non deve più appartenere ai territori, puntando tutto e subito sulle fonti rinnovabili, velocizzando le autorizzazioni e permettendo la realizzazione di tanti impianti che aspettano: il parco eolico di Tuscania o quello offshore di Civitavecchia, fino a ogni pannello fotovoltaico sui tetti, in aree compromesse e con il sistema agrivoltatico integrato alla produzione alimentare di qualità. La transizione ecologica potrà permettere la riconversione del tessuto economico e sociale in chiave di sostenibilità ambientale a emissioni zero, portando in dote centinaia di migliaia di nuovi occupati e generando una simbiosi positiva tra necessità e vocazioni di ciascun territorio. In tal senso gli eletti dovranno impegnarsi nei prossimi cinque anni, fondamentali nel concretizzare le risorse messe a disposizione dal PNRR per la nostra regione. Tanti impegni sui quali vogliamo che si acceleri vorticosamente: impianti di riciclo e di generazione di materia prima seconda dell’economia circolare a partire da biodigestori anaerobici per la frazione organica dei rifiuti come quelli aperti da pochi mesi ad Anzio e Pontinia; tutela della natura e della risorsa idrica sempre più preziosa in laghi, fiumi e mare; contrasto alla dispersione nel sottosuolo delle tubature colabrodo che nelle provincia di Latina e Frosinone ha toccato livelli record nazionali e in quella di Roma che ha provocato l’incredibile abbassamento del Lago di Bracciano; nuovo protagonismo a tutto il mondo dei parchi regionali e nazionali e alla chiave di sviluppo delle green economy che rappresentano; massima attenzione sugli ecoreati sui quali il Lazio è salita addirittura al quarto posto tra le peggiori regioni per numero complessivo; rigenerazione e nuova vita e risorse per aree interne e per tutti i piccoli Comuni, massima attenzione alle aree del cratere del sisma del 2016; bonifica della Valle del Sacco; miglioramento della qualità della vita per oltre mezzo milione di pendolari che si spostano in treno verso la Capitale, rilancio del trasporto pubblico a Roma e impegni per abbattere l’enorme numero di vetture private in circolazione. Su tutto ciò non retrocederemo di un passo e continueremo il confronto con quanti saranno eletti, perché con la transizione ecologica si trasformi il Lazio in una regione a emissioni zero, dove cresca la qualità ambientale e della vita”