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    Società
    22 Settembre 2022
    Viterbo – Asl, donati tre condizionatori dalla famiglia di Michela Pesci, giovane prematuramente scomparsa

    VITERBO -Lo scorso 23 luglio si è svolto a Marta, sul lago di Bolsena, uno spettacolo ippico a cui hanno preso parte più di 60 cavalieri venuti anche dalla vicina Maremma, in ricordo di una giovane bellissima amazzone, Michela Pesci, che all’età di 20 anni si è dovuta arrendere alle sorti di una grave malattia che l’ha portata via dai suoi cari, nonostante tutti gli sforzi effettuati dai sanitari di Belcolle che l’hanno avuta in cura. “Immersi nell’immenso con Michela”, questo il titolo del programma ippico che si è tenuto il 23 luglio, organizzato dalla mamma Manuela e da Don Roberto e a cui hanno partecipato in parte attiva il babbo e i due fratelli di Michela Pesci. Un ricordo bellissimo e molto toccante che ha riempito di pubblico il parco di Marta.In quell’occasione, durante la cerimonia, a cui ha partecipato Riccardo Antonio Ricciuti, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e organi di senso e dell’unità operativa di Neurochirurgia della Asl di Viterbo, i genitori di Michela hanno organizzato una raccolta fondi per la Neurochirurgia e sono riusciti a donare al reparto tre condizionatori, consegnati nei giorni scorsi, che hanno migliorato le condizioni del lavoro presso gli studi medici del reparto. Uno di questi condizionatori è stato poi posizionato all’interno dell’aula multimediale della Neurochirurgia dedicata alla stessa Michela.“Michela – commenta Riccardo Antonio Ricciuti – è un simbolo di tutti i nostri pazienti per noi sanitari, di grande vitalità e forza. Ha combattuto con estrema fiducia e dignità aiutata dall’amore incondizionato della propria famiglia. È sempre un inevitabile strazio per noi medici dover comunicare lo stato di malattia e le prospettive a pazienti e familiari in condizioni gravi e certamente quando ci troviamo a farlo in situazioni come quella di Michela, ci portiamo dietro una tristezza incommensurabile. Purtroppo a volte le malattie non ci lasciano a disposizioni armi con cui combattere. Con Michela e i suoi familiari si è creato un sentimento di unione che lascia anche a noi molti insegnamenti. I medici non dovrebbero mai dimenticare che, dietro ad esami e risonanze magnetiche, ci sono volti di persone e famiglie che in pochi istanti si vedono modificate le proprie esistenze. Ringrazio a nome mio, della nostra équipe e dell’asl di Viterbo per il gentile dono, tutti i partecipanti alla cerimonia, ottenuto attraverso la raccolta fondi organizzata dai familiari di Michela”