La Lazio esce dalla Uefa Conference League. Verdetto inequivocabile. Già annusato e trasparito non solo dal risultato di settimana scorsa, ma soprattutto dalle parole di Sarri della vigilia. Non è certamente la prima volta che Sarri esca da competizioni europee che evidentemente e colpevolmente non ritiene alla sua altezza, considerando trasferte lunghe e tortuose così come calendario ostico e contratto.
Fatto sta che dopo il 2-1 dell’andata, l’Az s’è imposta col medesimo risultato anche al ritorno. Buona partenza dei biancocelesti che trovano il vantaggio col solito Felipe Anderson, poi tra tanto turnover capitolino e grande entusiasmo dei padroni di casa la gara viene completamente ribaltata: prima l’eurogol dalla distanza di Karlsson, poi dominio e asfalto già al tramonto del primo tempo fino al gol decisivo nella ripresa, quello firmato da Paulidis. L’AZ cresce alla distanza, la Lazio sparisce: poco effettiva, poco convinta, poco concreta.
2-1 e finisce la campagna europea. Il piccolo obiettivo di scucire la Conference ai cugini giallorossi tramonta dunque nei Paesi Bassi. Passa meritatamente l’AZ. Adesso per Sarri niente scuse: una gara a settimana per arrivare quantomeno a giocarsi fino alla fine quel sogno che dalle parti di Formello chiamano quarto posto e Champions League. Già domenica, in tal senso, gara cocente: derby con la Roma.
