logo
    Cronaca
    24 Marzo 2023
    Dalla droga all’arresto per la truffa del “caro estinto”, ecco il profilo di Egisto Bianconi, futuro direttore della Asl di Viterbo

    VITERBO – Si fa sempre più concreta la nomina di Egisto Bianconi, attualmente direttore amministrativo della Asl Roma 2, alla direzione generale della Asl di Viterbo con funzioni di commissario, al posto della facente funzione direttrice sanitaria Antonella Proietti.

    Un’indiscrezione che già sta facendo molto discutere.

    Bianconi infatti, nel 2015, fu il protagonista di vicende di cronaca molto gravi che lo portarono anche all’arresto.

    Finì infatti nel mirino degli inquirenti per l’inchiesta relativa alle procedure di aggiudicazione di un importante appalto per le camere mortuarie.

    L’accusa? “Turbata libertà degli incanti, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio”.

    In seguito alle indagini finì tra le 9 persone raggiunte da misure cautelari emesse dal gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della direzione distrettuale antimafia.

    Il caso emerse da un’altra indagine legata alle attività illecite della famiglia Primavera, attiva nel traffico di droga nel quartiere di San Basilio a Roma.

    Daniela Chimenti infatti, moglie di Guerino Primavera, svolgeva, all’epoca, il servizio di pulizie all’interno del Sant’Andrea e proprio in questa veste, venne casualmente a sapere, in via riservata, dell’indizione, da parte dell’azienda ospedaliera di una gara d’appalto per i “servizi mortuari”.

    In seguito alla rivelazione si attivò un eleaborato meccanismo criminoso: il marito della Chimenti interessò dell’affare il suo amico Luciano Giustino Taffo, mentre una sua collega,  Barbara Severini, con il marito Fabrizio Coppola, imprenditore edile di Campagnano, si occuparono di trovare il “contatto giusto”: proprio Egisto Bianconi.

    Partì un affare da circa un milione e mezzo di euro, con gare pilotate, giro di mazzette e corruzione a vari livelli.

    Una vicenda che, ovviamente, fece molto discutere, e per la quale Francesco Storace presentò un’interrogazione urgente a Daniele Leodori.

    Corsi e ricorsi storici insomma.

    Se così fosse, da Zingaretti a Rocca non sarebbe cambiato nulla….per il bene della Regione speriamo di sbagliarci!