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    Cronaca
    1 Aprile 2023
    L’amicizia, l’impegno politico e l’amore per la sua città: Viterbo intitola il Parco di Via Monte Cervino a Raffaele Giorni

    VITERBO – Il Parco di via Monte Cervino da oggi è intitolato a Raffaele Giorni, il giovane morto il 21 gennaio 1996 a seguito di un accoltellamento fuori da una discoteca e che ancora oggi lascia dietro di sé tante domande e dolore da chi l’ha conosciuto e amato.“La vicenda di Raffaele ha segnato tutta la città di Viterbo. – ha detto la sindaca di Viterbo Chiara Frontini in apertura della cerimonia – L’intitolazione del parco è stata decisa sotto la passata amministrazione e noi oggi siamo qui a dare finalmente forma alla volontà della città di Viterbo di riconoscere uno spazio dedicato a Raffaele e a una parte della storia di questa città. Lui era un giovane amministratore, ex consigliere circoscrizionale, un giovane uomo impegnato in politica, un qualcosa che è sempre più raro al giorno d’oggi perché sono pochi i ragazzi che si interessano al servizio della collettività e del bene comune. – ha aggiunto Frontini – Ciò che vogliamo ricordare di lui, oltre alla sua bella persona, è proprio l’impegno che ha messo a servizio delle persone. E nell’intitolare oggi questo parco ci ricordiamo di quanto questo sia importante. La bellezza di Viterbo è anche essere una vera comunità umana”.Il consigliere comunale Marco Ciorba di seguito ha dichiarato: “Raffaele conosceva bene questo parco e questo quartiere, lo viveva insieme a tanti amici. Per me era un amico, un fratello, come per tanti di voi. Con lui ho passato la mia adolescenza e gli volevano bene tutti, era una bella persona, aveva un grande cuore e quando un amico si trovava in difficoltà non si tirava mai indietro. Noi oggi lo ricordiamo per questi motivi, ma anche perché era un giovane amministratore, un viterbese impegnato politicamente che amava la sua città e la sua comunità. Con lui parlavamo tanto, di libertà, di legalità, e appena maggiorenne fu eletto consigliere circoscrizionale nel consiglio del Carmine-San Pietro. Quell’esempio, quell’impegno, quelle idee non sono finite quel tragico giorno della sua morte, perché come diceva Falcone, gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altre persone”.Prima dello svelamento della targa commemorativa è intervenuta anche la mamma di Raffaele, Rosaria.

    “Immagino qualche bambino che nel vedere questa targa si domanda chi sia stato Raffaele Giorni… Raffaele non è solo un nome, ma un messaggio: un inno alla vita, perché lui la amava, la viveva intensamente e ne era innamorato. Un messaggio meraviglioso dietro cui troviamo i valori di famiglia, amicizia, consapevolezza, l’impegno come cittadino. E soprattutto un ‘no’ fermo alla violenza, quella violenza che gli ha tolto la vita. In un nome c’è tutto questo e mi auguro che sempre ci sia qualcuno che lo ricordi e faccia ricordare questo ‘angelo in jeans’, che lui amava e che sono convinta continui ad indossare anche dove si trova ora”.