logo
    Cultura e Spettacoli
    12 Maggio 2023
    “Aldo Pennello tra Dada e Pop-Art”: al via la mostra agli Almadiani

    VITERBO – “Aldo Pennello tra Dada e Pop Art”, al via presso lo spazio espositivo della sala degli Almadiani in piazza dei Caduti la mostra postuma delle opere di uno dei personaggi più conosciuti e apprezzati di Viterbo. L’esposizione sarà inaugurata ufficialmente domenica 14 maggio alle 18.30 e resterà visitabile fino al prossimo 30 giugno.

    “L’amministrazione vuole iniziare un percorso dedicato al Genius loci, quello che segna tutte le caratteristiche del luogo, che è descrittivo, narrativo, identificativo di una città e delle persone che la abitano. – ha affermato in conferenza stampa Alfonso Antoniozzi, vice sindaco e assessore alla cultura e all’educazione – Conoscevo Aldo, spesso ci siamo fermati a parlare: lui è stato forse uno degli ultimi ‘personaggi’ viterbesi, un uomo speciale con una grande vena creativa che ora la città potrà scoprire”.Insieme ad Antoniozzi anche Silvio Merlani, curatore della mostra, Gianmarco Merlani, presidente di Tusciart Italia Eventi, Rita Salimbeni, nipote di Aldo Pennello, il consigliere Ugo Poggi e il prof. Antonello Ricci.

    “Più che una semplice esposizione si tratta di una mostra-museo – ha spiegato Silvio Merlani – che celebra la vita di Aldo dall’inizio alla fine. Per ricordarlo abbiamo anche creato un video che ripercorre i momenti più importanti della sua opera”.“Sentire la vicinanza dell’amministrazione durante il lavoro di sistemazione e catalogazione è stato un punto a favore che ci ha semplificato molto le cose – ha dichiarato Gianmarco Merlani – regalare alla città iniziative simili, per noi che facciamo ‘propaganda culturale’, è sempre bello, soprattutto trattandosi di eventi gratuiti”.

    “Mio zio non amava esporsi, non si lodava delle sue opere e tutto era gelosamente custodito. – ha raccontato Rita Salimbeni – Da lì ho iniziato a chiedermi quale fosse il senso della sua arte e lì ho capito: era la voglia di creare, la creazione di per se stessa che non voleva essere mostrata. Con questa esposizione diamo nuova vita ad Aldo, perché le persone rivivono quando parliamo di loro e quando le ricordiamo con amore”.