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    Politica
    17 Luglio 2023
    Lazio – D’Amato aderisce ad Azione

    ROMA – In molti se lo aspettavano, oggi è realtà. Dopo aver lasciato il Partito Democratico in aperto contrasto con i vertici nazionali e regionali, l’ex assessore alla Sanità della Regione Lazio, candidato per il centrosinistra alla guida della Regione, ufficializza il suo passaggio in Azione. “Siamo molto felici di dare il benvenuto in Azione ad Alessio D’Amato, è una persona in cui abbiamo non da oggi una grandissima stima, rappresenta la buona amministrazione di centrosinistra ed è l’autore della migliore campagna di vaccinazione del paese. Entrerà in segreteria nazionale”, ha annunciato il leader di Azione Carlo Calenda, nel corso di una conferenza stampa in Senato.

    D’Amato, come Calenda, non ha mai digerito il posizionamento del partito sulle posizioni del Movimento 5 Stelle. Inoltre, a livello regionale, è noto il suo non idilliaco rapporto con Daniele Leodori, da poco nominato Segretario regionale del PD.

    “In maniera leale ho pubblicamente detto che non condividevo alcune iniziative intraprese. Poi ho preso atto del fatto che non c’è nessuna risposta e nessuna chiamata. In politica bisogna prendere atto di queste cose, e lo faccio anche dolorosamente ma in maniera molto consapevole. Ecco perché ho scelto di aderire in Azione: per portare avanti un fronte riformista in questo Paese e per lavorare sulle questioni concrete a partire dalla sanità pubblica”.

    Così Alessio D’Amato al termine della conferenza stampa a Palazzo Madama “Sono molti (i possibili addii dal PD ndr). Dai messaggi che ricevo sono tanti, è chiaro che non è semplice, ma io penso che nei prossimi mesi ci saranno altre scelte come la mia. Non significa essere in contrapposizione, ma lavorare nel campo del centro-sinistra ma rafforzando il profilo riformista”. Il punto di rottura tra D’Amato e il Pd è stata la sua “subalternità – ha concluso -. Io sono cresciuto in un partito in cui il tema delle alleanze era ed è molto importante, ma è altrettanto importante la capacità di indicare la rotta, e se si va dietro ai 5 Stelle io penso che la rotta non è quella di costruire un’alternativa di governo a questo Paese”.