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    Cronaca
    20 Settembre 2023
    Santa Marinella rende omaggio al carabiniere Andrea Moneta

    Il militare fu trucidato a Bologna il 4 gennaio del 1991 insieme ad altri due colleghi dalla banda della Uno bianca

     

    SANTA MARINELLA (RM) – Grande commozione questa mattina a Santa Marinella quando le autorità cittadine, civili e militari, si sono radunate al cimitero della Perla per rendere omaggio alla memoria di Andrea Moneta. Andrea era uno dei dei tre carabinieri che il 4 gennaio 1991, mentre prestavano servizio a Bologna, furono trucidati dalla tristemente famosa banda della Uno bianca. Presenti alle cerimonia di commemorazione di questa mattina il sindaco Pietro Tidei, la sorella di Andrea Moneta, Alessandra, le alte cariche dell’Arma dei Carabinieri, il Generale Marco Pecci , il Tenente Colonnello Stefano Tosi, il Capitano Mattia Bologna. Tra gli intervenuti, oltre alle autorità militari, i consiglieri Alessio Manuelli e Alessio Rosa, delegato al cimitero, Don Salvatore Rizzo e le associazioni di volontariato. Il sindaco Tidei ha ricordato con evidente commozione il militare, che anni prima prestò servizio al Comando Stazione di Santa Severa e oggi riposa nel cimitero della città. “Saluto i familiari del giovane carabiniere, le Autorità Militari presenti, i consiglieri e tutti gli intervenuti – ha detto Tidei nel suo intervento -. Siamo a ricordare il giovane Andrea Moneta, medaglia d’oro al Valor Civile, che trentadue anni fa è stato brutalmente assassinato, durante il servizio con altri due colleghi, dai criminali della cosiddetta Uno Bianca. Noi abbiamo il dovere di onorare il suo sacrificio – ha aggiunto il pri.mo cittadino – Egli è vivo nei nostri ricordi ed è per questo che nel giorno della sua nascita, abbiamo voluto dedicargli questa giornata, che diverrà una ricorrenza ufficiale per la nostra città”. Ben 103 crimini, 24 omicidi e 102 feriti: questo il terribile resoconto dell’attività criminosa compiuta seminando terrore in tutta l’Emilia-Romagna tra il 19 giugno del 1987 e il 24 maggio del 1994. Sette anni in cui la regione fu messa a ferro e fuoco da parte di questa banda che si muoveva a bordo di una delle macchine più vendute e utilizzate all’epoca, la Uno della Fiat, per questo più difficile da identificare. Il 21enne carabiniere Andrea Moneta era arrivato a Bologna un giorno prima del conflitto armato e gli chiesero di cambiare il turno. Mentre era in un giro di perlustrazione con due colleghi Otello Stefanini e Mauro Mitilini, venne affrontato dai fratelli Savi che lo uccisero con diversi colpi di mitraglietta. Da allora Andrea Moneta riposa nel cimitero di Santa Marinella, nella cappella di famiglia.