6-3, 6-7, 6-1. In due ore e mezza di gioco. Sinner continua a scrivere storia, sostenuto e soffiato non solo da tutta Torino, ma evidentemente da tutta la nazionale. Da tutto il Bel Paese. Jannik ha battuto pure il numero tre del mondo, lui, da vero numero quattro, primo italiano di sempre a raggiungere le Final Four nelle ATP Finals, dopo aver stravinto e straordinariamente dominato un girone con Djokovic con tre successi su tre all’attivo, su tutti quello più mediatico, il primo col serbo. Dunque è arrivata la terza vittoria consecutiva su tre anche col russo, ma stavolta, tenendo soprattutto presente dove e come sia arrivata proprio come a rispondere alle 5W giornalistiche, decisamente la più importante. Non s’è mai scomposto, mai. Soprattutto fenomenale a reagire e combattere anche dopo quel secondo set perso. Ha saputo combattere e rispondere, con grandi attributi che non sono mai mancati ma soprattutto grande qualità, accettando addirittura tecnicamente quello che è lo scambio e le qualità più importanti dell’avversario: se Medvedev fa rima con scambio da fondo campo, Sinner, talmente carico ed elettrizzato, ha accettato petto a petto anche questo fondamentale e, condito con quelle che invece sono le sue qualità tecniche, galvanizzato e spinto da tutta Torino, ha battuto l’avversario. Una vittoria per due set ad uno per un pomeriggio che difficilmente dimenticheremo, momento storico e ancor più straordinario. Già la vittoria tripla per conquistare la vetta del girone verde e laurearsi per la prima volta nella storia il primo italiano a raggiungere le Final Four di un ATP Finals, adesso pure il primo di sempre a conquistare una finale. E domani sera sarà la volta di affrontare uno dei migliori due al mondo, senza paura. Perché li affronterà nella sua tana. In Italia, a Torino. Stasera l’altra semifinale delle Nitto, quella del duello più atteso tra Djokovic e Alcaraz come per rivivere a livello di spettacolo la finale Wimbledon 2023, domani la finalissima. Per la storia.