
ROMA – Manca soltanto una settimana alla assegnazione dell’Esposizione Universale 2030. Roma resta in campo insieme a Riad (capitale dell’Arabia Saudita) e Busan (importante città della Corea del Sud. La speranza da parte del Comitato promotore è quella di superare di slancio il primo setaccio della pomeriggio del 28, per poi arrivare al ballottaggio finale in serata. A spiegarlo all’AdnKronos è il direttore generale del comitato, Giuseppe Scognamiglio: ”I valori sono stati il fulcro della nostra campagna – dice Scognamiglio -, Riad ha puntato maggiormente sui rapporti economici e i sostegni finanziari. Penso che chi avrà appoggiato Roma e chi la Corea del sud, due paesi democratici con valori in gran parte simili, al ballottaggio non cambierà idea. Se dovesse uscire la Corea del sud penso che quei voti arriverebbero a noi. E’ una supposizione logica, eventuali altre attività sono oggetto dei nostri colloqui riservati con i vari paesi”. La giornata del 28 novembre sarà decisiva e vedrà dalle 14 la presentazione dei tre candidati. ”Abbiamo venti minuti a testa – spiega ancora il dg – per dare forza al progetto con testimonial, presenze e video che stiamo ancora mettendo a punto”. Sui nomi però bocche cucite. ”Sono top secret perché non vogliamo dare vantaggi ai nostri competitor ma ci sarà una star a livello internazionale”. Alla fine delle presentazioni ci sarà il voto a scrutinio segreto. ”Viene fatta la conta e uscirà il paese che risulterà terzo arrivato. Al primo turno potrebbe vincere chi raggiungesse i due terzi dei 181 votanti, che si aggirano intorno ai 120 voti ma, secondo le nostre valutazioni, nessuno li ha. Subito dopo si andrà al ballottaggio dove basterà la maggioranza semplice e poi verrà proclamato il vincitore”.