Niente da fare per il Milan che, nelle terre del mezzo che quelli bravi amamti della preistoria descriverebbero come Mesopotamia, dall’alto di un campionato in cui quel terzo passa tutt’altro che in discussione, esce pure dalla Coppa Italia. A San Siro vince l’Atalanta che regna in una notte tutt’altro che agevole da digerire per tutto il mondo rossonero. Milan persino avanti con Leao. Quel persino non nasce certamente per quanto e come il Milan non possa esser superiore all’Atalanta ma per come si svilupperà poi il risultato del quarto di finale di Coppa Italia. La gran gara, a livello di punteggio, si sviluppa tutta alla fine della prima frazine perché proprio dopo che l’asso portoghese dia segni di vita e sblocchi il punteggio pareggia uno dei centrocampisti più iconografici del calcio europeo del momento, proprio Koopmainers. Lo stesso “Koop” che raddoppia in avvio di ripresa. Lui., che conquista copertine su copertine e raccoglie quanto produca il gioco di Gasperini. Sorpassa l’Atalanta che si porta 1-2 a San Siro con CKD che domina, gestisce e palleggia. E questo non può far altro che irritare il pubblico del Meazza. Alla fine finisce col successo atalantino per una semifinale da sogno, quella proprio tra l’Atalanta e la Fiorentina, che in finale affronterà la vincente tra la Lazio e la Juventus. Concetti che non possono far altro che innervosire i dirigenti rossoneri, Moncada e Furlani su tutti che, non è certamente più un mistero, sognano Antonio Conte. Che poi l’ex tecnico del Tottenham non calzi nella tradizione rossonera è un altro paio di maniche ma si sa, nel calcio moderno può assolutamente succedere di tutto.