Ci siamo. Weekend da leccarsi i baffi per gli amanti dello sport azzurro. Dopo le emozioni infinite grazie al trionfo di Sinner al Melbourne e l’annunciuo del matrimonio del secondo, l’avvento di Lewis Hamilton alla Ferrari nel 2025, oggi il Bel Paese riabbraccia un altro suo nobile sport, il rugby. All’Olimpico riparte il Sei Nazioni: arriva l’Inghilterra, si parte subito col botto. Ecco perchè tra l’altro la sfida di Serie A tra Roma e Cagliari si giocherà soltanto lunedì sera: la Capitale si ferma per il primo grande appuntamento azzurro della nuova Nazionale del CT Gonzalo Quesada. Grande, grande curiosità: stavolta non soltanto in quanto debutto e riapertura del Sei Nazioni, ma soprattutto per comprendere sin da subito dettami e connotati della nuova Italia guidata dal commissario tecnico argentino. Un movimento, quello italiano, che riparte dopo anni di cambiamento generazionale, a tratti pur entusiasmante. Ecco perché, a dispetto di com’è finito il Mondiale di Francia 2023, con la doppia cocente umiliazione incassata per mano proprio dei transalpini ed All Blacks, la gestione neozelandese di Crowley non va e non può esser dimenticata. Un nuovo modo, un nuovo coraggio, un nuovo entusiasmo di rilanciare il nostro movimento rugbistico che nell’ultimo Sei Nazioni ha visto l’Italia giocarsela a viso aperto contro tutto e tutti: prestazioni che hanno conquistato i cuori degli appassionati di sport azzurro. Ecco perché non va tutto gettato alle ortiche e anzi, gran curiosità per comprendere come e quanto Quesada modellerà una nazionale rinvigorita dalla mano del predecessore. L’argentino, si sa, predilige maggiore stabilità difensiva e grandi attenzione nelle uscite, senza chiaramente snaturare le folate offensive di una giovane nazionale a cui più che estro non manca certamente velocità. Oggi sarà come sempre una gara difficilissima, quella contro l’Inghilterra terza al Mondiale, ma sarà determinante impattare bene, lanciare un messaggio: idee chiare e testa altissima.