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    Politica
    4 Marzo 2024
    Porta d’Italia, il progetto perde i pezzi

    Dopo Cerveteri, anche altri comuni frenano sulla realizzazione della nuova provincia

     

    di Sandro Labronico

     

    ROMA – Il progetto per far nascere la nuova provincia del litorale a nord di Roma comincia a perdere i pezzi e adesso la realizzazione della “Porta d’Italia” sembra allontanarsi. Il sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti, nei giorni scorsi aveva già espresso le sue perplessità circa una reale convenienza per il territorio nello staccarsi dalla Capitale e dal resto della sua sterminata provincia. La prima cittadina etrusca aveva detto di voler avere dati certi sul rapporto costi/benefici di una eventuale “secessione” da Roma e adesso su questa linea, che oscilla tra la prudenza e lo scetticismo, la stanno seguendo altri sindaci. A Tolfa e ad Allumiere hanno seri dubbi sulla strada da intraprendere. Sembra poi che l’intera area del Lago di Bracciano sia poco favorevole (quando non apertamente ostile) al progetto: Bracciano, Anguillara Sabazia e Manziana hanno fatto arrivare segnali di esplicito disinteresse. Ma a uscire dalla Porta d’Italia non ci sono sono soli comuni dell’interno: anche sul litorale sono cominciati i primi mal di pancia. La sindaca di Montalto di Castro, Emanuela Socciarelli, sulla falsa riga della collega cerveterana, fa sapere di non aver ancora deciso nulla e di attendere un’analisi più dettagliata prima di imbarcarsi in un’impresa cosi ardua. Insomma, la parola d’ordine è stand-by. Nel frattempo, il vicesindaco di Roma e dell’Area Metropolitana di Roma Capitale, Pierluigi Sanna, rilascia un’intervista a “Il Messaggero”, nella quale ci tiene a far sapere che il progetto della nuova provincia è semplicemente “irrealizzabile”. Secondo Sanna, infatti, una delibera del Consiglio dei ministri del 2012 avrebbe alzato l’asticella del numero di abitanti che un territorio deve avere per poter chiedere di costituirsi in una nuova provincia: da 200mila si è passato a 350mila. Dunque, fine dei giochi? Forse. Ma intanto, giusto per rincarare la dose, Sanna sottolinea anche il fatto che una provincia come quella che si sta progettando avrebbe “un bilancio modesto”. Di più. Con un bel messaggio nella bottiglia ai sindaci Baccini e Tidei (i due amministratori maggiormente impegnati nel far partire l’iter), Sanna ricorda che recentemente “solo per i Piani integrati sono stati erogati 7 milioni di euro a Fiumicino e 2,5 a Santa Marinella”. Come a dire: restate, vi conviene.