logo
    Cronaca, Scuola e Università
    20 Marzo 2024
    Ladispoli – Bimbo cacciato, da genitori alunni e docenti petizione per reintegro preside

    LADISPOLI – Dopo circa tre settimane continua a far discutere la vicenda del bimbo iperattivo cacciato da scuola. Ricordiamo che i genitori hanno scritto al Ministro: ‘Tar annulla sospensione ma preside non lo fa entrare”. Era stato messo sotto accusa il preside all’Istituto comprensivo ‘Corrado Melone’ di Ladispoli. Dopo la sospensione del bimbo dalla scuola per 17 giorni, lo stesso è stato reintegrato dal Tar del Lazio che ne ha disposto l’immediato rientro in classe. Decreto del TAR “non rispettato dal preside” https://www.lacronaca24.it/2024/03/06/ladispoli-bimbo-iperattivo-cacciato-da-scuola-genitori-scrivono-ministro/   .

    Successivamente l’Ufficio scolastico Regionale del Lazio ha disposto la sospensione del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “Corrado Melone” a seguito ad una indagine voluta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Vaditara. Il preside dell’istituto, Riccardo Agresti, ha detto “Ricorrerò al giudice del lavoro” https://www.lacronaca24.it/2024/03/11/ladispoli-usr-sospende-preside-aveva-cacciato-bimbo-di-6-anni-ricorrero-giudice-lavoro/  .

    A distanza di giorni il preside Agresti incassa il sostegno dei genitori degli altri alunni dell’Istituto. Infatti, questa mattina è stata lanciata una petizione da genitori e docenti della Corrado Melone che chiedono il suo immediato reintegro.

    “Non è ammissibile un provvedimento di sospensione”, si legge nella petizione su Change.org. “Il provvedimento, singolare per origine e modalità, ha prodotto due gravi “ferite” alla nostra comunità educativa: innanzitutto confusione e sbalordimento addolorato di studenti, docenti e genitori in quanto protagonisti e fruitori dell’operato del professor Agresti; in secondo luogo, è stata lesionata un’immagine autorevole, rispettata e benvoluta in chi aderiva ad un progetto educativo realmente inclusivo, non per obbedienza ad un’autorità indiscutibile ma per adesione a proposte stimolanti e condivise. E’ fondamentale che si faccia chiarezza sui fatti e riponiamo fiducia nel lavoro degli ispettori . Tuttavia rigettiamo le accuse di non inclusione che riteniamo infamanti e chiediamo il reintegro immediato del professor Agresti nel suo ruolo di dirigente scolastico e una revisione completa dei fatti legati all’evento legato alla sospensione dell’alunno”, conclude la petizione.