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    24 Aprile 2024
    Manita e rilancio, Chelsea umiliato: Arsenal manifesto Premier. Stasera ultimo Merseyside Derby al Goodison

    Notte storica, mediatica, da statement. Il rilancio, il ruggito, l’ambizione. Il pokerissimo. Lezione, distruzione. Manita all’Emirates, quella che l’Arsenal ha inflitto al Chelsea (o quel che ne resta, ndr), notte storica destinata comunque andrà a finire l’annata di Premier a restare impressa nelle memorie dei tifosi dei Gunners. Cinque a zero. Netto e solenne. Esperienza Bayern e buon quarto di Champions, ma l’ambizione dei biancorossi 23/24 è sempre stata solo una: arrivare, stavolta sì, a vincere la Premier League. Pur se stavolta, oltre al Manchester City, è costretta a far i conti pure col Liverpool. Si incendia la lotta a tre e nonostante lo scherzetto Emery i Gunners ci sono ancora. Presenti, eccome. E lo fanno in grande stile. Nella notte della rivincita di Havertz che timbra la doppietta e saluta il suo vincente passato Blues, due volte a segno come sorprendentemente White per un 5-0 senza repliche, quello con cui l’Arsenal risalta le crepe di un giovane Chelsea che non trasuda più alcuna componente del ventennale regno Abramovich, tra giovani viziatini apparsi ancora una volta banda allo sbaraglio. I tifosi chiedono la testa di Pochettino, che doveva rilanciare un club dalla gestione Potter e Lampard, ma che fin qui ha ricostruito ben poco, assai. Responsabilità a Boehly, responsabilità alle cravatte di Winstanley e Stewart, responsabilità chiaramente da mescolare al calderone di una squadra tutt’altro che tale, ma sarebbe scorretto esonerar quelle del tecnico argentino. Troppo protetto dalla stampa, così quanto troppo contestato dalla tifoseria, con cui non è mai scattata minima scintilla complice troppo pesante passato Tottenham. Il suo lavoro è francamente insufficiente, a tratti disastroso. Stagione desolante. I Gunners ringraziano, salutano un settore ospiti che abbandona la gara al 70′ e si godono la festa. Bissando Wolverhampton e cancellando il Villa. Arsenal a 77 con 34 gare giocate, Liverpool a 74 con 33, Manchester City paradossalmente ancora padrone del suo destino con 73 punti e 32 partite all’attivo. Stasera attesa la risposta dei Reds nell’ultimo Merseyside Derby a Goodison Park: Everton vicinissimo alla salvezza, qual modo migliore di congedarsi dal plurisecolare impianto Blues annientando le speranze titolo dell’ultima stagione della radiosa era rossa Klopp? Partita ad altissimo quoziente di rischio e difficoltà per Jurgen, che ha vinto sì nel weekend a Craven Cottage ma, proveniente da 10 giorni complicatissimi tra sconfitta col Palace ed eliminazione europea con l’Atalanta del Gasp, ha dimostrato debito d’ossigeno e fatica, in questo spezzone finale, a digerire il doppio impegno settimanale. Tra le altre gare dei recuperi infrasettimanali sarà la volta della ricerca del sesto posto che significherebbe almeno Europa League: Newcastle a Palace, United in casa con lo Sheffield. A metà classifica pure Wolverhampton-Bournemouth, Manchester City in campo invece soltanto domani sera all’Amex di Brighton: Guardiola, che con due rivali così visto soprattutto rendimento Gunners non può quest’anno sbagliare una minima virgola o curva, chiamato a battere ancora allievo e pupillo De Zerbi. Eccitazione Premier: serate decisive.