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    2 Maggio 2024
    AS Roma, stasera primo atto col Leverkusen: recuperati Lukaku e Smalling, DDR carica

    Notte di fulmini e tempeste ad accogliere il Bayer Leverkusen. Quel che i tifosi romanisti sperano possa diventare stasera una metafora calcistica, in realtà per adesso debbono accontentarsi di semplice narrazione e descrizione meteorologica. Roma è comunque in fermento. Stasera, esattamente come dodici mesi fa, primo atto dell’omologa semifinale d’andata d’Europa League col Leverkusen, sognando di vivere fra sette giorni lo stesso passaggio del turno, scrivendo però stavolta a Dublino un finale differente rispetto a Budapest: che stavolta siano lacrime di gioia e non di dolore calcistico. Non c’è più Mou, c’è quel DDR che la sua Roma se l’è presa, eccome. Altro che traghettatore. L’ha ricostruita sotto altre spoglie, sotto altri connotati. Ha imposto il suo romanismo, conquistato tutto e tutti e mostrato d’esser pasta d’allenatore vero, potenzialmente top. Squadra completa: entra, domina, palleggia. E quando non riesce a farlo sa soffrire, da squadra vera. Nessuno protesta più. Non c’è più spazio per veleni. Si gioca a calcio e solo così in tre mesi è cambiato tutto: di nuovo in fondo al giovedì, piena lotta Champions in campionato che a gennaio sembrava utopia. Il Bayer è imbattuto ma non imbattibile, così ha caricato De Rossi. Ha fatto sentire tutti importanti in una squadra importante, a dispetto del predecessore. Ha riconsegnato fiducia ad una squadra che per troppo tempo s’è sentita abbattuta e deprezzata dal suo stesso allenatore. Stasera sarà però tutt’altra storia, proprio per il livello raggiunto dal Leverkusen al secondo anno di stellare progetto Xabi: 46 partite senza perdere, una Bundes vinta con cinque giornate d’anticipo, scalzata e dominata la decennale egemonia Bayern. Imprese senza senso. Tutt’altro che in vacanza, le aspirine ambiscono al massimo: puntano a Dublino, così come a completare il Double domestico con la Coppa di Germania, finale in programma il prossimo 25 maggio col Kaiserslautern. E quest’anno vogliono prendersi la rivincita coi giallorossi. Sarà tutt’altra storia, ma la Roma è la Roma, ormai istituzione del giovedì. L’Olimpico sogna la terza finale europea consecutiva e per farlo già stasera può diventare determinante strappare risultato positivo, per poter tornare in Germania con due risultati su tre a disposizione. Ecco perché proprio in virtù di stasera, nonostante un calendario contratto e forsennato, era prezioso recuperare i migliori. E soprattutto la loro esperienza. In difesa torna Smalling, più Llorente di Karsdorp a destra con Celik squalificato, in mezzo Mancini, a sinistra Spinazzola. A centrocampo il trittico derossiano, quello di questi mesi, quello composto da Cristante, Paredes e Pellegrini. Davanti nemmeno a dirlo El Shaarawy e Dybala a supporto del recupero più atteso, calibrato e riuscito dallo staff medico: Lukaku è pronto a riprendersi scettro e peso specifico, nonostante finalmente le confortanti risposte con gol pesante offerte da Tammy Abraham a Napoli. Da comprendere se in fase di non possesso sarà 442, in tal caso comprendere dinamiche e movimenti di Pellegrini e “Faraone”. Anche perché dall’altra parte gioca sì il Kovar portiere di coppa, ma Alonso rilancia tutti i migliori e recupera Tah, colosso determinante per la crescita di Tapsoba. 343 dinamico e connotati rivoluzionari per quel sistema di gioco: ecco perché volano le catene, Frimpong e Grimaldo da record, doppia cifra tra gol e assist. Al centro l’esperienza di Xhaka, davanti la qualità di gioello Wirtz e l’imprevedibilità di Adli a sostegno di ariete Boniface. E’ senz’altro la semifinale più forte, quella da cui con ogni probabilità (a Bergamo non si offenda nessuno), uscirà la favorita di Dublino. Fischio di inizio per le ore 21. L’impressione è che stavolta sia un doppio confronto pieno di gol e ancor più spettacolo. Sperando che anche stavolta, i venti per la finale, possano spirare giallorosso. Olimpico tutto esaurito, tanto per cambiare.