Non ci siamo. Doveva esser il sabato della ripartenza, quello potenzialmente del decollo, quello d’avvio dei motori. Ambiente che, consapevole delle difficoltà estive sul mercato, aveva anche perdonato quel cantiere apertissimo quale era la squadra ad agosto con quattro gare su quattro senza successi. Dopo la sosta ci si aspettava finalmente la prima vittoria ed invece è arrivata una disfatta: il Frosinone crolla a Brescia, imbarcata rondinelle, netto quattro a zero, un poker pesantissimo, punteggio che alla fine poteva esser anche più ampio. Una vera e propria disfatta sin dalle prime battute: tre gol incassati a chiudere ogni discorso già nel primo tempo, scatenato Juric con doppietta e Olzer a sfruttare l’ennesima dormita ciociara su palla inattiva. Calcio praticamente inesistente, undici giallazzurro ancora lontanissimo dal concetto di squadra, sempre sconfitti sulle seconde palle ma soprattutto dormite su tattica e palle inattive. Nella ripresa follia Darboe completa l’opera e diventa col rosso diretto l’immagine del disastroso pomeriggio bresciano; rondinelle che la chiudono con Moncini mentre il resto diventa quindi pure accademia. Fa male all’ambiente, fa male alla squadra, che esce completamente ridimensionata nelle ambizioni di un campionato di B che adesso inizia francamente a far paura. I tifosi, partiti molteplici direzione Lombardia, al fischio finale volgono tutti le spalle alla squadra. Gesto forte. Vivarini in sala stampa si prenderà poi le sue responsabilità. Adesso rimboccarsi le maniche, d’altronde non sussistono alternative.
Sport
15 Settembre 2024
Frosinone Calcio, l’alba del giorno dopo: altro che ripartenza, a Brescia disastro e disfatta