
VITERBO – (D.G.) Il Centro storico continua a essere nei pensieri della politica a distanza di due giorni dal consiglio straordinario dove maggioranza e opposizione sono tornate a scontrarsi violentemente, ai limiti degli insulti, e senza cavare un ragno dal buco.
Con un comunicato stampa, Andrea Micci, segretario provinciale della Lega e consigliere d’opposizione, torna anche lui a porre domande – sacrosante – alla prima cittadina Chiara Frontini. Una, nel particolare, è tra le più frequenti quando si passeggia su Corso Italia e ci si rapporta con i commercianti del posto.
“Mi chiedo se la sindaca possa staccarsi qualche minuto dai social per andare a vedere cosa accade al Corso, dove una serie di attività sono state acquistate da una stessa proprietà, ma sono rimaste chiuse, oramai da mesi. Frontini pensa di interessarsi di questa cosa? Può informarci su cosa sta capitando, anziché parlare solo di slogan?”.
Il riferimento, neanche troppo velato, riguarda l’imprenditrice Eleonora Bonucci e l’acquisto di varie proprietà nel centro storico. Tra tutte spiccano il Gran Caffè Schenardi, il locale forse più storico di Viterbo, e l’ex gelateria GelArt, da tempo chiusa su Piazza delle Erbe e per la quale si attende una fantomatica riapertura da un momento all’altro (ma che ancora non avviene).
Sono anche altri i negozi acquistati dalla nota imprenditrice sulla quale tante persone – forse troppe – ripongono moltissime speranze per una rinascita del centro storico, in particolare di Corso Italia. Chi è più scettico ci va più cauto e, come Andrea Micci, continua a chiedersi cosa stia accadendo, come l’amministrazione possa non intervenire quando tante serrande restano così “bloccate” per tanto tempo.
Eppure, almeno sulla carta, le potenzialità dei progetti in questione sono dannatamente interessanti. Locale slow-food in Piazza delle Erbe, ristorante gourmet e zona eventi per Schenardi ed altre varie ed eventuali. Restano però gli enormi dubbi sulle apertura. Si parla ancora di “entro fine anno” e, nel mentre, i commercianti del Corso Italia cominciano a non crederci più.
“Se aprisse qualcosa di quello ha acquistato saremmo tutti più spronati ad andare avanti, a resistere”, ci spiega una commerciante.
Una speranza che tutti, anche i cittadini, vorrebbero veder realizzarsi prima di subito. Di sicuro non sarà una bacchetta magica, ma che nel Centro storico serva maggiore luce e movimento, questo è un dato di fatto, e queste attività potrebbero finalmente cominciare a fare la differenza.