Presidente Regione Lazio Rocca “ci risponda su nomina del ministro”
ROMA – “Questa mattina abbiamo presentato un’interrogazione urgente al Presidente Rocca, sottoscritta anche da altri consiglieri di opposizione, in merito alla designazione da parte del Ministro dell’ingegner Latrofa – vicesindaco di Pisa in quota Fratelli d’Italia – alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale”.
Così le consigliere regionali del Lazio Marietta Tidei (IV) e Michela Califano (PD).
“Una designazione gravissima, che assegna la gestione di un’infrastruttura strategica per il Lazio a una figura completamente priva dei requisiti previsti dalla legge 84/94, senza alcuna esperienza in materia di trasporti, portualità, traffici mediterranei o logistica. Nel curriculum dell’ingegner Latrofa non c’è nulla che giustifichi una simile responsabilità. Il Presidente Rocca – proseguono Tidei e Califano – di fronte a questa operazione, ha scelto di non essere il Presidente del Lazio, ma un passante, che accetta in silenzio che i porti della sua regione siano affidati secondo logiche partitiche, come fossero semplici poltrone da occupare. È come mettere il timone di una nave da crociera nelle mani di un bambino. Quella dell’Autorità di sistema portuale era la prima vera occasione per dimostrare serietà e visione per territori chiave come Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Invece, Rocca si è fatto scavalcare da dinamiche politiche più grandi di lui. Il risultato? Una designazione che espone l’intero sistema portuale a paralisi, ricorsi e blocchi, quando servirebbero competenze, progettualità e autorevolezza. Chi non conosce il settore impiegherà anni a studiare la legge 84/94, il funzionamento del cluster portuale e le dinamiche dei traffici del Mediterraneo. Ma forse è proprio questo il punto: chi non sa, non decide. Obbedisce. Il Lazio non può tollerare nomine eterodirette o usate per regolare conti politici. Chiediamo al Presidente Rocca di rispondere con trasparenza e di assumersi fino in fondo la responsabilità politica di quanto sta accadendo e di attivarsi presso il Ministro perché revochi questa designazione. Perché quando si parla di sviluppo e legittimità, il silenzio non è neutrale: è complice”, concludono Marietta Tidei e Michela Califano.

