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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    &laquo;L&rsquo;Agraria ritiri quel provvedimento&raquo; <br />

    CIVITAVECCHIA – «Una scelta che ci trova totalmente concordi». Queste le parole dei consiglieri del Gruppo Misto Daniele Perello e Alessio Gatti, nel commentare la decisione dell’assessore al Commercio Alessandro Maruccio di scrivere all’Università Agraria di Tarquinia in merito al provvedimento limitativo della raccolta funghi nel territorio dell’Etruria. Ai due consiglieri si sono unite le voci anche dei consiglieri Gianfranco Bergodi ed Ivano Bianchini: «Condividiamo in pieno – afferma il Gruppo Misto con Perello e Gatti – la richiesta dell’assessore Maruccio di ritiro immediato del provvedimento che proibisce la raccolta funghi nel territorio di Tarquinia. Una decisione che danneggerebbe un settore, come quello micologico, che vede al suo interno tanti appassionati e cittadini, soprattutto di Civitavecchia, che con la raccolta dei funghi svolgono anche attività d’impresa. Giusta anche la volontà da parte dell’assessore al Commercio – proseguono – di chiedere l’intervento della Regione Lazio e della Provincia di Viterbo, per discutere meglio su un provvedimento che andrebbe ripensato, invece, in una visione di sviluppo ed integrazione territoriale tra i comuni del comprensorio». Tuttavia l’Università Agraria di Tarquinia non arretra di un passo, convinta che il ripristino del cancello di ingresso della riserva dei funghi ferlenghi rappresenti una scelta giusta, consentendo ai soli utenti la raccolta presso il Pianoro della Civita. «Oltre 400 tesserini rilasciati durante la settimana – ha fatto sapere il presidente Alessandro Antonelli – oltre la passione crediamo di aver toccato un business davvero redditizio, altrimenti non si spiega il generale clima di pressione e velate minacce cui siamo sottoposti». Il consigliere delegato Alberto Blasi invece ha fatto sapere che sotto accusa ci sarebbero «i nottambuli che muniti di torce e lampare fanno incetta di funghi in spregio di regole e danneggiando tutti. Una commercializzazione ai limiti del lecito che va a scapito della collettività che vede nella raccolta dei funghi un utile passatempo». Peccato che il passatempo in questo modo viene vietato ai civitavecchiesi e ai cittadini di altri comuni, che pure alla raccolta di funghi sono abilitati. Una situazione anomala, che rischia di aprire una frattura tra due comuni.