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    Cronaca, Sanità
    22 Maggio 2020
    Brillante intervento del primario Lepiane e della sua equipe su un 48enne affetto da trombosi
    Il covid non rallenta la chirurgia d’urgenza
    Il medico: «Non potevamo aspettare il secondo tampone, stava rischiando la vita»

    L’emergenza sanitaria non rallenta la chirurgia d’urgenza all’ospedale San Paolo. Nei giorni scorsi è stato operato brillantemente un 48enne di Ladispoli giunto al Pronto soccorso con forti dolori addominali. Il chirurgo di guardia Francesco Corona ha predisposto un esame con la tac e alla luce del referto si è consultato con il responsabile della Chirurgia Pasquale Lepiane e insieme hanno deciso di operare capendo l’urgenza. «Si tratta – ha spiegato Lepiane – di un giovane paziente con diagnosi di infarto intestinale per una trombosi massiva della vena porta. Tutto ciò può determinare una sofferenza ischemica dell’intestino. Alla luce dell’emergenza del coronavirus ci siamo trovati di fronte ad una scelta e abbiamo deciso di operare il paziente per non peggiorare un quadro addominale già grave di per sé. Ipotizzare un trasferimento a Roma non era fattibile vista la condizione d’urgenza, gli ospedali di riferimento romani, inoltre, chiedevano l’esecuzione dei tamponi per la ricerca del coronavirus. Il paziente ha eseguito un primo tampone negativo ma non c’era tempo da perdere per poter aspettare il referto del secondo. Trattandosi quindi di un’urgenza indifferibile abbiamo operato il paziente nella sala operatoria dedicata ai pazienti potenzialmente infetti o sospetti tali, dopo l’intervento che è consentito in una resezione del tratto intestinale ischemico, il paziente è stato riportato in isolamento nel reparto di degenza non appena ottenuta la risposta del secondo tampone che ha confermato la negatività». La possibilità che il paziente fosse infetto da covid non ha spaventato l’equipe e l’esperienza sia del dottor Lepiane, che ha operato insieme ad Antonio De Carlo, che dei collaboratori in merito alla gestione di questo caso ha permesso l’esecuzione di un intervento, seppure in condizioni d’emergenza, assicurando la massima sicurezza al paziente e a tutto il personale coinvolto. Sono stati rispettati tutti i protocolli. In questo momento di emergenza è stata assicurata la possibilità di eseguire l’intervento garantendo al paziente un ottimo risultato e soprattutto facendo sì che la macchina che si è messa in moto immediatamente, fin dal suo arrivo in Pronto soccorso e alla sua dimissione non mostrasse alcuna falla sia di tipo organizzativo che di tipo sanitario.