Problemi familiari, probabilmente uno stato di profonda crisi legato alla perdita del posto di lavoro, oppure motivazioni talmente intime da risultare impercettibili a qualsiasi screening o valutazione. Di sicuro, per arrivare a lanciarsi sotto un treno in corsa, significa che veramente il fondo è stato toccato. Una frenata inutile quella del macchinista dell’Intercity 518 arrivato alla stazione di Civitavecchia intorno alle 16;45: neppure il tempo di rendersene conto e si è ritrovato sui binari il corpo di una donna. Tutto è accaduto in pochi minuti, la tragedia si è consumata al binario 2. La vittima è una donna di origine albanese sulla quarantina, uscita da poco dall’ospedale. Doveva raggiungere la sua casa a Cerveteri, con lei c’era il fratello, che ha assistito incredulo alla scena. Un appuntamento con la morte al quale la donna sarebbe arrivata determinata, senza alcuna esitazione. Un’ultima telefonata al figlio, poi il salto sui binari alla vista del treno in arrivo, le urla del fratello e le sirene dei soccorritori. Sul posto sono arrivati gli agenti della Polfer e i Vigili del fuoco, i militari in servizio alla stazione e gli operatori del commissariato coordinati dal primo dirigente Paolo Guiso. Niente da fare per la donna, disperato il fratello che è stato subito ascoltato dai poliziotti insieme ad altri testimoni. Ogni dettaglio legato all’accaduto è al vaglio degli inquirenti, ma secondo indiscrezioni apparirebbe abbastanza nitida la tesi del suicidio. Negli uffici della Polfer anche il figlio della donna, che in lacrime ha raggiunto la stazione ferroviaria. Una tragedia che ha scosso anche i viaggiatori, mentre l’altoparlante Fs continuava a comunicare i ritardi dovuti all’investimento. È toccato ai Vigili del fuoco adoperarsi per favorire la rimozione del cadavere dai binari.