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    Cronaca
    8 Agosto 2020
    «Sant’Agostino, urgono un passo a mare, spiaggia più pulita e maggiori controlli»
    Tornano a far sentire la loro voce i proprietari della case nella zona delle Villette: «Nel weekend la situazione diventa invivibile»

    TARQUINIA – Un passo a mare, per i bagnanti e attrezzato anche per i portatori di handicap; una adeguata pulizia della spiaggia, cartelli informativi e controlli anche per il rispetto delle distanze anti Covid. Tornano a far sentire la loro voce i proprietari della case a Sant’Agostino, nella zona delle Villette, chiedendo al Comune di Tarquinia, e in particolare ai dirigenti di settore, di intervenire quanto prima, perché, soprattutto nel weekend la situazione diventa invivibile.

    UN PASSO A MARE CHE NON C’E’ Il primo nodo da risolvere è la annosa questione del passo a mare. “Dalla Sposetti in poi avevano promesso di risolvere i problemi, ma ancora stiamo con le solite difficoltà – spiega Bruno Vannini a nome dell’associazione le Villette – L’unico passo che potrebbe essere idoneo – perché tutti gli altri (che erano effettivamente identificati sulla lottizzazione) sono stati chiusi da privati proprietari delle case – è quello dietro lo stabilimento balneare. Però non è usufruibile sempre. Succede infatti che fino a quando lo stabilimento è aperto, il passo è frequentabile, ma nel momento in cui la sera l’attività chiude, il passo viene chiuso con il cancello, e non è più fruibile neanche per i portatori di handicap. Quello che è assurdo, è che se il portatore d’handicap che rimane sulla spiaggia poi non può più uscire”. “Io sono 85enne con handicap – riferisce uno dei proprietari delle case nel borgo – non riesco ad arrivare a mare. Che il comune di Tarquinia si dia da fare per consentire anche a noi di scendere in acqua, con un passo idoneo”.

    UNA SPIAGGIA MAI VERAMENTE PULITA Da un problema poi ne sorgono due. “Questo problema – spiega Vannini – poi genera un secondo problema. Perché la chiusura dell’unico cancello di accesso alla spiaggia, permette alla ditta che ha in appalto la pulizia dell’arenile di non effettuare il lavoro che dovrebbe fare. Dal primo di luglio al 31 agosto, dovrebbe intervenire con il vaglio meccanico due volte la settimana ma questo non avviene mai. Ora noi ci domandiamo il perché. Forse perché trova chiuso il cancello, oppure perché il pattino di salvataggio dello stabilimento la sera viene messo ad ostacolo del passo a mare. Il trattore viene una sola volta, e poi quando spesso non può passare. Queste sono cose che avvengono da tre, quattro anni”. Ma non solo. “Ci sono delle barche che sulla base dell’ordinanza balneare, sia la prima del 2019 sia l’altra del 2020, che non ci dovrebbero essere. Sono vietiati sull’arenile relitti o barche che devono essere autorizzate. Invece stanno comodamente lì, ricettacolo anche di zanzare perché se piove si riempiono d’acqua: nessuno viene a levarle. Sono quattro anni che facciamo le solite rimostranze. Diversi giorni fa abbiamo fatto una pec al Comune ma non abbiamo ricevuto risposte. La pec risale al 13 luglio. L’assurdo è che da quando abbiamo fatto questa segnalazione le cose sono andate anche peggio, perché il vaglio non è venuto giù per niente: la spiaggia non è stata pulita, e sono stati svuotati i secchi”. Nel mirino anche un presunto cumulo di rifiuti. “Abbiamo anche denunciato, e c’è stata una inchiesta anche della Forestale, che lo scorso anno dei mezzi meccanici sono entrati con le ruspe sulla spiaggia libera e hanno raschiato la sporcizia dell’anno accumulandola in un angolo dove sono cresciute le canne. E ancora quell’area non è stata bonificata. Sulla pec inviata al Comune abbiamo segnalato anche questo fatto. Ogni tanto in prossimità di questo cumulo si forma una schiuma e cattivo odore. Ma a nessuno è venuto in mente di venire giù a vedere e prendere atto della situazione. L’ultimo sopralluogo lo abbiamo fatto con l’assessore Benedetti il mese di maggio, a seguito del quale si dovevano fare determinate cose, da là in poi, non si è fatto più niente. La ditta Lanzi, preposta alla pulizia, in base al capitolato dovrebbe pulire secondo un calendario preciso: nei mesi invernali una volta al mese; nei mesi estivi, prima della stagione balneare una pulizia generale a fondo, poi una volta a settimana con il vaglio fino al primo di luglio e poi due volte a settimana fino a fin agosto, chiediamo che venga rispettato”. NIENTE CONTROLLI E UNA APP NON DEL TUTTO FUNZIONALE A completare il quadro dei disagi rappresentati dei proprietari delle seconde case alle Villette anche una app spiagge non del tutto funzionale in termini anche di distanziamento anti Covid. “Avevamo anche fatto la proposta di mettere noi come associazione “Le Villette” dei cartelli sulle norme comportamentali in spiaggia, e invece dal Comune ci hanno detto che avrebbero provveduto loro, ma così non è stato. Noi tutti giorni facciamo la app per mettere gli ombrelloni, ma poi qui nel fine settimana non viene rispettata nessuna distanza. E nessuno viene a controllare. Il Comune ha la colpa di non mandare i necessari controlli e di non avere ancora provveduto a mettere le giuste informazioni . Diventa anche un problema di ordine pubblico, perché non possiamo stare qui a litigare con il tizio di turno che viene giù, mette la macchina a cinque centimetri dal cancello di casa, poi si mette a poca distanza con l’ombrellone. Bisogna comprendere che questo è un centro abitato; non è una spiaggia libera e basta. Pertanto chiediamo il servizio di salvamento e controlli. Non può essere trattata come fosse una qualsiasi spiaggia libera. Qui serve il controllo dei vigili e di persone preposte alla spiaggia. Il problema è soprattutto nei momenti in cui la spiaggia è piena. Addirittura ci troviamo gente sotto i nostri ombrelloni e in questi tempi di Covid è inaccettabile”. “La app poi – riferisce un altro proprietario – è troppo generica: nella app è prevista la prenotazione su un tratto di spiaggia di Sant’Agostino, ma non è specificato quale. Io abitando qui alle Villette è logico che vengo qui, dove però ci sono altre decine di persone. Servirebbe quindi suddividere le aree per una migliore distribuzione. La circolare parla di una capacità di capienza della spiaggia per quaranta ombrelloni, il problema è che non c’è nessuno che dice al 41esimo bagnante che non si può più entrare”.

    L’APPELLO Infine l’appello: “Chiediamo un incontro con il Comune, ma non solo con la parte politica, ma con i dirigenti che sono poi coloro che devono istruire le giuste pratiche per portare a termine i progetti. Mediante una concertazione sulle reali necessità è probabile che le cose diventino meno pesanti per il Comune e più accettabili per noi che abitiamo qui, trovando i compromessi giusti e legali. Noi siamo qua fino a settembre, sono tutte seconde case. Il Comune prende da noi più di 290mila euro di Imu, pretendere che la pulizia della spiaggia sia fatta in maniera adeguata o pretendere che un proprietario di casa disabile possa accedere alla spiaggia ci sembra doveroso”.

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