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    Amministrazione, Politica
    20 Marzo 2022
    Rassegna stampa
    IL DIARIO Il triangolo di Tedesco oggi in mano a Vitali

    Mentre Sandro De Paolis continua a dire che presto rientrerà in Giunta (non si sa bene al posto di chi e soprattutto in quota a chi), il triangolo che di fatto guida la città si è ormai stabilizzato: il primo vertice, quello più forte e influente, è quello che fa capo alla Lista Tedesco (di nome) o Mecozzi (di fatto), alias Polo Democratico, che con 2 consiglieri comunali (oggi 3 con l’aggiunta della pasionaria della destra Morbidelli) ha fatto il bello e il cattivo tempo fin dall’inizio, avendo, di fatto, scelto il Sindaco, messo formalmente in quota alla Lega.

    Il secondo vertice è quello che ancora espone l’insegna di Forza Italia, ma che sta preparandosi ad una ricollocazione di massa in vista delle elezioni regionali, tra chi medita passaggi in Fratelli d’Italia, caldeggiandone l’ormai impossibile rientro in maggioranza, e chi – sulla scia degli accordi trasversali ai “piani alti” – prepara un trasloco al centro (sinistra), con Azione di Carlo Calenda che del resto già da tempo sta imbarcando diversi parlamentari provenienti dalle fila berlusconiane. E non è un caso se al recente primo congresso “azionista” sia stato avvistato anche almeno un consigliere comunale oggi in quota azzurra.

    Il terzo vertice, quello leghista, che non fa capo al sindaco Ernesto Tedesco, semplice “notabile” dell’amministrazione, bensì a Dimitri Vitali, ha giocato le sue carte prendendosi in prima persona quello che prima non era riuscito, dall’esterno della giunta, a garantire al suo gruppo.

    Nel percorso di Vitali, con le sue “mani” in consiglio comunale, Raffaele Cacciapuoti ed Elisa Pepe (caso piuttosto singolare di dolce metà che condivide il talamo con Dimitri e dovrebbe controllare e indirizzare l’operato dell’assessore Vitali a Palazzo del Pincio), c’è il paradigma stesso dell’amministrazione Tedesco. Tutto ebbe origine con la composizione della lista leghista, allora affidata ad Enrico Zappacosta, da poco costretto a ritirarsi dalla corsa a sindaco, dopo essere stato presentato ufficialmente in pompa magna (non una, ma due volte) da un big come Claudio Durigon.

    Zappacosta “minò” da subito Tedesco, inserendo in lista l’accoppiata Cacciapuoti-Pepe, che venne puntualmente eletta, raddoppiando le preferenze di ciascuno e dando a Vitali 2 consiglieri comunali.

    I mal di pancia iniziarono subito e quando passarono al gruppo misto, Tedesco li mise fuori dalla maggioranza. Pochi giorni dopo rientrarono in Lega, con Cacciapuoti eletto capogruppo, al posto di Giammusso, accontentato con il ruolo di coordinatore del partito e oggi “spedito” a Palazzo Valentini.

    Poi Vitali cominciò a lavorare nell’ombra, imponendo prima Leonardo Roscioni all’Urbanistica e poi piazzando anche Norberta Pietroni al Bilancio, non essendo in “sintonia” con Emanuela Di Paolo, trasferita al Commercio. Dopo il colpo a vuoto con Patrizio Podda “promesso consigliere” di Csp, a cui è stato preferito Fabrizio Lungarini, sponsorizzato da Mecozzi, e Matteo Mormino in quota Lega, Vitali ha rotto gli indugi e grazie al “suo” terzo consigliere Pasquale Marino è sceso in campo in prima persona, sacrificando Roscioni “che non gli rispondeva” (chissà a che tipo di domande, ndr), rispedendo Di Paolo al Bilancio e oggi assumendo anche la delega all’Urbanistica, dopo Commercio e Trasporti.

    In cambio, i bene informati sostengono che abbia “sacrificato” anche Zappacosta (sicuramente titolato per l’incarico) per il via libera ad un altro uomo Conad, Ivano Iacomelli, alla guida dell’osservatorio ambientale. Una cassaforte con diversi milioni in pancia da spendere. In mezzo, altri passaggi da approfondire, di cui parleremo nei prossimi diari.

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    Rassegna stampa dal quotidiano LA PROVINCIA del 20 marzo 2022