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    Cronaca
    6 Maggio 2022
    Vaticano, il Papa saluta le nuove reclute della Guardia Svizzera: “La Santa Sede conta su di voi”

    CITTÀ DEL VATICANO – “La Santa Sede conta su di voi! La Città del Vaticano è fiera della vostra presenza nel suo territorio”. Così Papa Bergoglio ha salutato – ricevendole in udienza – le nuove reclute della Guardia Svizzera. “I luoghi in cui sarete chiamati a svolgere il vostro servizio sono carichi di una storia segnata dall’abnegazione eroica di tanti servitori della Sede Apostolica, tra cui non pochi svizzeri. Dalla istituzione della Guardia Svizzera, – ha ricordato Bergoglio- molti giovani hanno compiuto la singolare funzione ad essa assegnata, che continua ancora oggi. Attraverso un impegno generoso e fedele, nel corso dei secoli alcuni non si sono sottratti alle prove più dure, arrivando a versare il proprio sangue per difendere il Papa e per consentirgli di realizzare la sua missione in piena indipendenza.

    Con questa loro dedizione suprema hanno adempiuto quanto previsto dai Regolamenti tuttora vigenti: la sicurezza della persona del Papa e della sua residenza”. Il Pontefice ha esortato le nuove reclute a vivere il servizio “come una testimonianza cristiana e comunitaria. La vostra attività, infatti, non viene svolta individualmente, ma come comunità: non per nulla vi chiamate “Corpo” della Guardia Svizzera. Possiate concretizzare questa dimensione comunitaria ogni giorno, sia durante le ore – non sempre facili – di servizio, sia nella vita quotidiana di caserma, che prevede momenti di svago, di convivialità, di incontro e di preghiera. Vivere il servizio in senso comunitario è anche una sfida, perché si tratta di amalgamare individui con personalità, temperamenti e sensibilità differenti, che si trovano a percorrere un tratto di strada insieme. Tuttavia, l’ideale di servire la Chiesa, nella persona del Successore di Pietro, rappresenta una forza che coinvolge e aiuta ad affrontare gli inevitabili momenti di difficoltà. Care Guardie Svizzere, vi incoraggio a dare sempre la giusta importanza alla formazione”.