Nel segno di Kvaradona. No, non è il nostro modo di paragonare uno dei gioielli più luccicanti e brillanti del Napoli di oggi alla sua leggenda, la divinità calcistica per eccellenza, per antonomasia.
Il Napoli batte 2-0 l’Atalanta nell’anticipo di Serie A, dominando altresì una delle squadre più intriganti del nostro panorama, tornata quest’anno a recitare e dichiarare ruolo di primordine, fino a qualche settimana fa a latitudini sognate e realizzate soltanto qualche anno fa, la Champions League.
Un Napoli dominante fin dalle prime battute, sogno all’orizzonte e gonfie vele, per nulla contrastato, ma comunque determinato a sterzare dalla sconfitta interna subita dalla Lazio. Primo tempo di studio, molto intenso, ma poche occasioni. Nella ripresa cambia tutto: Osimhen prova una rovesciata sontuosa ma senza successo, all’ora di gioco Kvara salta tutti e distrugge la porta avversaria, visibilio azzurro e partenopeo. Gioiello meraviglioso. Ad un quarto d’ora dalla fine, come fanno le grandi squadre, il Napoli prova altresì la rete del raddoppio: testa su corner, segna Rahmani.
Il Napoli resta quindi dominante in testa alla classifica di Serie A. Lunghezze che tornano ad allungarsi: dominio e +18 in classifica, stavolta sull’Inter. Sulle altre 4, che restano per 3 posti in corsa per la prossima Champions, il Napoli di Spalletti danza e diverte: ormai sogno puro, s’aspetta solo l’aritmetica.
