Ormai fuori dai piani della Nazionale, ormai lontano da Napoli e sposata Firenze, uno dei portieri migliori del panorama azzurro dell’ultimo decennio, giunto ormai palesemente al tramonto della sua carriera, ha vissuto un weekend letteralmente devastante.

Salvatore Sirigu, oggi secondo di Terracciano alla Fiorentina, non convocato da Mancini per rimpasto generazionale nonostante la sua medaglia d’oro agli Europei del 2021, ha riportato in amichevole la rottura del tendine d’Achille. Un trauma, vero, tangibile, concreto. Subito preoccupante, toccanti le urla di dolore dell’estremo difensore Viola, che in una circostanza di gioco durante l’amichevole col Seravezza al Franchi, gare di routine durante la sosta, ha riportato il grave infortunio.

All’inizio fari puntati sulla caviglia: sembrava quello il problema. Poi la corsa all’ospedale, gli esami strumentali, il verdetto, drammatico: è rottura del tendine d’Achille. Almeno 10 mesi fuori. A giorni l’intervento. 36 anni suonati. Sirigu s’avvia verso la conclusione della sua carriera senza motivi tecnici: sfortunatissimo, per motivi fisici.